«La politica barlettana è ormai ridotta ad inciuci e salti della quaglia che stanno facendo sprofondare la città nel degrado morale più assoluto. Cannito continua a voler risolvere i problemi della sua maggioranza facendo campagna acquisti tra le opposizioni. E dopo aver “convinto” la consigliera Tupputi a passare con lui in cambio di un assessorato poi assegnato alla Riefolo, ora fa lo stesso con il consigliere Dimonte offrendogli addirittura il ruolo di vicesindaco con delega alla Polizia Locale poi prontamente assegnato al suo uomo di fiducia Nicola Salvemini». Lo scrive in una nota il Partito Democratico di Barletta.
«Ma sino a quando i cittadini dovranno sopportare queste operazioni trasformistiche – prosegue la nota – che tradiscono il risultato venuto fuori dalle urne e ci consegnano l’immagine di un sindaco disposto a tutto pur di rimanere in sella? Luigi Dimonte è uno dei famigerati consiglieri di maggioranza che mandarono Cannito a casa durante la scorsa amministrazione. Il sindaco giurò in campagna elettorale che MAI i traditori avrebbero avuto ospitalità nella nuova maggioranza. Ed infatti eccolo rimangiarsi l’ennesima promessa fatta alla città. Come quella di tenere la politica lontana dalla Barsa salvo poi ridurla ad una carcassa da dare in pasto ai suoi fedelissimi consiglieri. Mai la politica aveva raggiunto livelli così bassi, riducendo il Comune ad un vergognoso supermercato con poltrone in svendita. Poco importa se la città è ormai paralizzata dai giochi di palazzo, se per mesi abbiamo assisitito ad una stucchevole faida nella maggioranza per spartirsi postazioni in giunta e in Barsa. L’unica cosa che interessa a Cannito è comandare, con chiunque sia disposto ad accettare come regalo una comoda poltrona lautamente pagata dai cittadini. Il sindaco è convinto di aver trovato il 17esimo consigliere disposto a votare i suoi provvedimenti ma… siamo facili profeti: verranno fuori altri mal di pancia e Cannito si tenga pronto ad inventarsi altri acquisti ed altre svendite per mandare avanti la più disastrosa amministrazione che la città ricordi».