Presente e aspirazioni future. Il presidente del Barletta, Marco Arturo Romano è intervenuto nella conferenza stampa odierna per fare il punto in casa biancorossa, dopo aver rilevato le quote di Mario Dimiccoli nella scorsa settimana.
”Voglio ringraziare la famiglia Dimiccoli-esordisce-che ha avuto e continua ad avere a cuore le sorti del Barletta. Abbiamo completato l’iter in pochi mesi anticipando le tempistiche che ci eravamo prefissati. Le trattative per il passaggio di quote non sono mai semplici, ma alla fine abbiamo trovato un accordo che ha formalizzato la cessione. Tutto è andato secondo i piani, siamo tutti molto soddisfatti”.
Idee imminenti sulla gestione societaria. ”Sarà un anno di transizione-prosegue-dal punto di vista logistico. Prima di tentare di modificare un sistema, è necessario conoscerlo. Di conseguenza mi prendo tutto il tempo per conoscere l’ambiente e per capire dove intervenire. Certo, se si vuole programmare stagioni ambiziose bisogna considerare ogni dettaglio: dall’ospitality alla situazione legata allo stadio e alle strutture. Non dobbiamo trascurare nulla e, per fare questo, dobbiamo avere le idee chiare”.
Un punto sulla stagione in corso. ”Siamo andati ben oltre le nostre aspettative. Sicuramente ci eravamo posti di vincere, ma avere questo vantaggio e questi risultati conferma che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ci tengo a rimarcare che abbiamo solo disputato un terzo della stagione e il campionato non è vinto. Non ho dubbi comunque sul mister e sulla squadra. Ho un gruppo di lavoro realista e che sa che la promozione è ancora da conquistare”.
Infine uno sguardo sugli obiettivi. ”Quello che abbiamo e avete voi-conclude-ovvero arrivare nei professionisti. Vogliamo riuscirci, ma vogliamo procedere per gradi. Nel calcio spendere non equivale ad avere risultati. Abbiamo questo obiettivo in mente e sono convinto che partire da zero, ovvero dall’Eccellenza, possa permetterci di inserire tassello dopo tassello. L’obiettivo resta comunque quello, ho sempre fatto professionismo e voglio tornarci”.
A cura di Giacomo Colaprice