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Polveri giallastre nella zona industriale, Cianci: «Attendiamo risposte dovute ed esaustive dal sindaco»

La nota del presidente del Comitato Operazione Aria Pulita

L’avvocato Michele Cianci, in qualità di presidente del Comitato Operazione Aria Pulita, torna a sollevare la questione legata alle polveri giallastre rilevate nella zona industriale di via Trani. 
«Forse è giunta l’ora che a Barletta si ponga finalmente fine a uno stucchevole, inconcludente e dannoso gioco delle tre carte in materia di tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente». Non usa mezzi termini Michele Cianci, presidente del Comitato operazione aria pulita Bat, a proposito delle polveri giallastre disperse nell’aria e sul suolo, come rilevato nello scorso autunno-inverno da numerosi cittadini e poi verificato dall’Agenzia regionale per l’ambiente Puglia.
«Lo scorso 13 maggio – sottolinea l’avvocato – tutto ciò è stato al centro di una audizione nella commissione regionale Ambiente. In quella sede,  la dott.ssa Rosaria Petruzzelli, direttore Servizio Territoriale Bat dell’Arpa, ha riferito che tra le polveri diffuse nella zona di via Trani, nei pressi di cementeria e stabilimento per la produzione di fertilizzanti, è stata rilevata una rilevante quantità di fosforo, calcio, floruri e metalli tra cui alluminio, ferro e nichel e che di tale rilevamento con annessi sopralluoghi è stata informata la Procura di Trani».
E poi: «I certificati analitici – è stato detto nel corso di quella seduta encomiabilmente richiesta dalla consiglierea regionale Grazia Di Bari – sono stati inviati sia alla Asl di Barletta, Andria, Trani, dipartimento di prevenzione, sia alla polizia locale di Barletta.
Il sindaco Cosimo Cannito, autorità sanitaria territoriale, in più di una occasione ha affermato che al momento nulla può dire o fare in attesa che si conoscano gli esiti dell’indagine in corso da parte della Procura».
«Così agendo – prosegue il presidente di Operazione aria pulita – il sindaco Cannito continua a mandare la palla in tribuna sulle questioni ambientali più urgenti della nostra città. Si fa schermo dell’indagine della Procura e non procede ad informare i cittadini sulle quantità di fosforo, calcio, floruri e metalli tra cui alluminio, ferro e nichel disperse nell’aria e sul suolo e rilevate dall’Arpa Puglia. Eppure esiste un trattato internazionale, la Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, che ha come obiettivo quello di  garantire ai cittadini, per l’appunto, il diritto alla trasparenza delle informazioni ambientali su scala locale, nazionale e internazionale. E’ in vigore dal 2001. La normativa, nota come Convenzione di Aarhus, dal nome della città danese in cui fu firmata, attribuisce ad individui e associazioni che li rappresentano il diritto di accedere alle informazioni e di partecipare nelle decisioni in materia ambientale. Tutto questo naturalmente il procuratore di Trani, Renato Nitti, magistrato grande esperto in materia ambientale, lo sa bene, forse a Palazzo di Città non ancora».
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