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Urbanistica al centro dello scontro politico: approvati il Piano Casa e le modifiche alle zone B5

Il racconto dell'ultimo consiglio comunale

Seduta di consiglio comunale particolarmente accesa quella andata in scena ieri a Barletta, con un ordine del giorno denso di provvedimenti legati all’urbanistica, alcuni dei quali hanno generato forti tensioni sia all’interno della maggioranza che tra le forze di opposizione.

Tra i temi principali, le cosiddette zone B5, aree che da oltre trent’anni restano bloccate a causa della mancata attuazione dei piani urbanistici previsti. Si tratta di comparti urbani in cui sarebbero dovute sorgere opere e servizi di interesse pubblico, come parchi, aree verdi, strutture sportive o sociali. Ma l’assenza del vincolo espropriativo – mai formalmente attuato – ha di fatto impedito all’ente pubblico di acquisire quelle aree e di procedere con gli interventi programmati, lasciando le zone in un limbo normativo e funzionale. Una situazione che ha generato, nel tempo, numerosi contenziosi: in alcuni casi, i privati sono riusciti ad ottenere permessi a costruire, mentre in altri, a parità di condizioni, le richieste venivano respinte.

Il confronto in aula è stato molto serrato, con il consiglio chiamato a discutere una rettifica interpretativa delle norme del PRG. La delibera proposta dall’amministrazione Cannito punta a disciplinare in modo più chiaro le zone B5, eliminando la previsione – mai concretizzata – di urbanizzazioni primarie e secondarie.

Tuttavia, il testo non ha convinto pienamente neppure la maggioranza, che ha chiesto e ottenuto un’ora di sospensione per elaborare un emendamento correttivo da inserire direttamente in aula. La proposta, secondo le opposizioni, rappresenterebbe una variante urbanistica a tutti gli effetti, arrivata in consiglio senza il necessario approfondimento tecnico e politico. Una valutazione condivisa anche da alcuni esponenti della stessa maggioranza, che non hanno nascosto le proprie perplessità.

Alla fine, la delibera è stata approvata con soli 17 voti favorevoli, il numero minimo per il via libera. Un passaggio che lascia strascichi e malumori, anche tra chi ha votato “sì”, continuando ad esprimere dubbi sul merito del provvedimento.

La tensione è restata alta con la discussione sulla delibera che recepisce il cosiddetto “Piano Casa” della Regione Puglia, lo strumento che mira a incentivare il recupero, la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente, attraverso premialità volumetriche per interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione.
Le opposizioni hanno accusato l’amministrazione di aver snaturato la proposta originaria elaborata dalla Commissione Urbanistica, annacquando gli obiettivi iniziali del provvedimento e tradendo lo spirito di rigenerazione urbana alla base della norma regionale.

Nonostante le critiche, la delibera è stata approvata con il sostegno della maggioranza e dei consiglieri del Partito Democratico, Massimo e Adelaide Spinazzola, che hanno votato a favore in contrasto con la linea ufficiale del loro partito. Il dibattito ha toccato il punto più alto della tensione con l’intervento dell’assessore all’Urbanistica, Pier Paolo Grimaldi, che tralasciando il suo ruolo di tecnico ha risposto in maniera veemente alle accuse mosse dalle opposizioni.

Dopo ore di confronto serrato, il clima si è disteso e la maggioranza ha proceduto all’approvazione degli ultimi punti all’ordine del giorno: tra questi, tre ratifiche di variazioni urgenti al bilancio e la realizzazione, a scomputo, di un parcheggio nella zona 167, a cura dei vincitori dei lotti del Contratto di Quartiere II.

Il servizio.

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