Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’avv. Michele Cianci, presidente del Comitato Operazione Aria Pulita:
«Sono giorni che i cittadini si lamentano dell’aria indescrivibile che si respira nella nostra città! Solo dalle immagini e dal video che alleghiamo ci si può rendere conto di qualcosa di pazzesco nella giornata di domenica 23 novembre. Siamo stanchi di questa situazione che, da tempo, abbiamo denunciato anche alla Procura della Repubblica di Trani, così come abbiamo denunciato anche la vicenda delle polveri rossastre e ad oggi non abbiamo avuto riscontro e risposte da alcuno e nemmeno dalle istituzioni che si trincerano dietro il segreto istruttorio.
Ma vorremmo sapere: le indagini proseguono, visto che sono trascorsi i sei mesi necessari per la conclusione delle medesime oppure vi sono proroghe e se vi sono proroghe a noi esponenti non notificate nonostante la formale richiesta, quanto dureranno? Ci rivolgiamo direttamente al dottor Renato Nitti e al Sindaco Cosimo Cannito affinché possano con chiarezza dire cosa sta accadendo nella nostra città. Lo devono poiché abbiamo bisogno di saperlo visto che siamo i soggetti passivi di quest’altra vicenda e sicuramente le parti offese!
Ieri, 22 novembre vi è stato un nuovo record rilevabile dal sito istituzionale della BUZZI s.r.l.. Infatti, come si evince dallo stesso vi è una quantità di 1075.7, di monossido di carbonio ossia oltre 200 mg/Nm3 al di fuori del limite autorizzato. Limite autorizzato già alto rispetto a tante altre aziende insalubri. Tra le altre cose, il sito Arpa è molto meno chiaro nella consultazione rispetto al passato. Vorremmo perciò conoscere qual’è lo stato complessivo delle immissioni atmosferiche delle aziende insalubri (TIMAC e BUZZI) e a che punto vi è la procedura di rinnovo per entrambe, visto che da circa due anni sono scadute le AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e non si è saputo più nulla.
Lavorano con autorizzazioni scadute oramai da tempo? Questa risposta la pretendiamo dalla nostra Provincia e quindi dal suo Presidente Bernardo Lodispoto. Il nostro silenzio, non deve essere frainteso come rinuncia ai nostri diritti perché lo è stato fino ad oggi solo per una fiducia riposta (speriamo ben) nelle istituzioni che ci hanno esortato ad attendere.
Adesso, però, basta! Abbiamo bisogno di risposte serie e concrete, anticipando altrimenti una immediata manifestazione pubblica a tutela della salute di tutti, anche vostra!!».
