Home News Cannito e la crisi amministrativa, a chi farà più danno lo “stallo”?

Cannito e la crisi amministrativa, a chi farà più danno lo “stallo”?

Mennea c’è, Bufo e Dipaola no. Incognita M5S in Consiglio comunale

Una delle presenze, o assenze, più attese per essere valutate nella seduta di Consiglio comunale di ieri pomeriggio, era certamente quella del consigliere comunale e regionale del Partito Democratico, Ruggiero Mennea; questi, dai banchi dell’opposizione, è entrato in polemica con gli altri consiglieri del proprio gruppo consiliare (assente), di cui era portavoce fino al 30 luglio scorso, poi dimessosi per aver sostenuto Cannito sul Rendiconto di Bilancio. Ma anche ieri grazie alla sua presenza. Ha sottolineato ancora una volta come sia necessario andare avanti in un momento così “particolare”, in cui stiamo uscendo con fatica dalla pandemia che ha messo in ginocchio l’economia anche cittadina: ricordiamo che la teoria di lasciare la gestione dei cospicui finanziamenti del PNRR (quasi 44 milioni), oltre quelli per gli importanti lavori al porto, nelle mani di un lungo periodo di commissariamento sarebbe dannosissimo per la città. Il contrasto allo storico avversario di partito, l’altro consigliere regionale del PD Filippo Caracciolo, è chiaro ma certamente crea delle dispute interne al partito progressista, che magari dovrebbero essere risolte da un arbitro di Roma: «Non è questo il momento per delle prove di forzaha sottolineato Mennea durante la seduta in via Zanardelli – per far vedere chi comanda. Sosterrò in Consiglio comunale quei provvedimenti volti al bene della città».

Mennea ha parlato di “irresponsabilità”, additando soprattutto quei transfughi dalla maggioranza, ma probabilmente riferendosi anche ai suoi e a tutte le opposizioni. Quel rinnovato senso di responsabilità, richiamato anche dall’intervento del consigliere Pierpaolo Grimaldi (Scelta popolare-Forza Italia), rientrando in maggioranza dopo un periodo di opposizione anche aspra, “legata ai temi”, attraverso la rappresentanza in Giunta del vicesindaco Marcello Lanotte, rientrato per l’occasione.

La seduta di ieri non ha prodotto alcun risultato visto che è stata sciolta per assenza del numero legale dopo la solita sospensione. Forse l’ennesimo trucco per prendere tempo, ma più probabilmente possiamo dire per perdere tempo (?). Si è ufficializzato solo l’ingresso dei due nuovi consiglieri di maggioranza, subentrati ai due nuovi assessori Lionetti e Marzocca già presenti in Consiglio. Al netto, i dati sono la presenza di Mennea e dei 3 consiglieri del M5S, l’assenza dei consiglieri di ex maggioranza Bufo e Dipaola in polemica con Cannito per non avere i numeri della maggioranza invitandolo a prenderne atto, la presenza momentanea (non sappiamo se abbia un valore politico) del Presidente del Consiglio comunale Dicataldo. Gli altri gruppi di opposizione, compreso il nuovo “Cantiere Barletta”, erano assenti, preceduti da comunicati stampa di totale sfiducia nei confronti dell’azione del Primo cittadino, accusato di tentare tutte le strade pur di restare in poltrona. Forse l’unica via sarà la promessa mozione di sfiducia che Coalizione civica ha annunciato con un comunicato, ma che si sarebbe potuta presentare prima.

È chiaro che la situazione appare molto fluida, numericamente non c’è la maggioranza assoluta. Si dice “stallo” quella mossa negli scacchi che non ti permette di andare avanti, ma che non assegna nemmeno la partita ad un giocatore vincitore. Non vorremmo che alla fine di tutto, i soliti a rimetterci siano i cittadini.

Exit mobile version