Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del segretario cittadino del PD sul referendum del 17 aprile

«Lasciar intendere che se prevale il “si” al Referendum del 17 aprile, si manda a casa Renzi e il suo Governo, è una clamorosa bugia ! Lasciar intendere che la vittoria del “no”, nulla farebbe cambiare e si aprirebbero le porte del Governo alle lobby dei petrolieri è un’altra clamorosa bugia ! Bugie che prendono piede sulla “disinformazione” della gente. Questa, purtroppo è l’unica verità ! Fatta salva una sparuta minoranza, il popolo italiano non è ben informato o, distratto dalle sue problematiche quotidiane di sopravvivenza, non vuole o non ha il tempo di informarsi sul problema. Ma quale problema ? Tutti a rispondere “le trivelle”, ancora una clamorosa bugia ! Ma quali trivelle !? Se si vota “si”, si tolgono le trivelle ? Macchè, quelle lì stanno e lì rimarranno. Primo perché questo è un referendum “abrogativo” di una norma scritta. Secondo perché nessuno sa ancora, cosa succederebbe se una “trivella” viene espiantata e nessuno sa ancora come chiudere le voragini create dall’estrazione. E se vince il “no”? Non succede proprio nulla. Basta soffermarsi un attimo a riflettere e pensare. Abbiamo idea di quanto è grande una trivella ? E’ enorme ! Abbiamo idea di quanti anni ha impiegato per essere installata e resa estrattiva e quanta massa tra acqua, fango e gas o petrolio ha estratto negli ultimi 30 anni ? Non credo. Wikipedia? Si, fa bene consultarla, ha buone informazioni, ma su Internet c’è tanto da rimanere allibiti e tanto da rimanere sconvolti e informati, tanto che dopo la navigazione, i fanatici del “si” si sono convinti a votare “no”, i tifosi del ”no a prescindere” vanno sparati sul “si”. Per me vale un principio di lealtà e di rispetto comune per tutti ! Le ragioni del “si” e del “no” ci stanno tutte. Quello che non ci sta è il “disertare” le urne. E’ assurdo pensare che a un Referendum indetto dal PD, è il PD che invita a non andare a votare, anche se lo dice e lo smentisce il Segretario Nazionale. Questa è la ragione che fa dire al Partito Democratico di Barletta “andiamo a votare”, “dobbiamo votare”, che sia Si o che sia No. Non esiste solo il “diritto” del voto ma c’e’ anche un conseguente “dovere” del voto, che tutti noi dobbiamo esercitare! E’ vero che questo Referendum è da considerare un errore e che si poteva evitare, ma è di vitale importanza ragionare in prospettiva futura, convivendo sia con l’anima tecnica che ci dice che senza Energia o con Energia insufficiente non si vive, sia con l’anima ecologista che ci impone di ripulire il mare e l’intero ambiente. Ma è necessario oggi , avere la visione del domani e sapere che nei prossimi anni, 10, 20, 30 che siano , il nostro approvvigionamento energetico necessario al fabbisogno, vedrà fossili e rinnovabili insieme almeno fino a quando le energie alternative non saranno in grado di essere sufficienti. Certamente qualcuno ci speculerà, ma spero sempre in una Magistratura sentinella. Se questa visione non c’è, allora è vero che stiamo parlando di altro, che certamente non appartiene a questo mondo. Forse un messaggio segreto lasciato da qualche extraterrestre si svelerà per farci conoscere da quale fonte alternativa ci approvvigioneremo. Ma con i piedi per terra, il PD di Barletta dice che tutti devono poter esprimere liberamente e democraticamente il proprio pensiero, la propria convinzione, esternare la propria sensibilità, che si sia tecnici o ambientalisti, per dare al Governo, questo o prossimo, quel segno necessario a dimostrare che l’azione referendaria ha portato a votare quel numero sufficiente di persone che imprimano la precedenza di un bisogno assoluto: un nuovo Piano Energetico Nazionale che investa solo sulle “alternative” e apra la strada a una vera “Transizione Energetica”. Andiamo a votare !