I tratti rapidi e i segni chiari e morbidi, i colori caldi e avvolgenti o fermi e distinti: questa è la tecnica dell’artista, barlettano di adozione, Paolo Vitali; classe 1942, festeggia oggi i suoi 80 anni.

Prima di tutto docente di storia dell’arte, amato e ricordato da chiunque ne sia venuto in contatto, attraverso i suoi modi gentili ha instillato il piacere della bellezza figurativa dell’arte. Le sue origini risalgono a Fano, nelle Marche, nasce durante la Seconda Guerra Mondiale, già da piccolo mostra una certa manualità per cui si pensava che potesse andare a lavorare alla bottega di un falegname. Riuscì a proseguire gli studi frequentando anche l’Accademia delle belle arti di Urbino.

Ma il sodalizio con Barletta arriva per caso: nel 1965 riceve la “classica” cartolina per il servizio militare proprio nella città pugliese, che diventerà la sua casa; subito dopo, ha iniziato l’insegnamento in città, prima al Magistrale di via Cavour, che si andava costituendo, e poi come docente in alcune scuole pubbliche di Barletta. Per molti anni, come ricorderanno tantissimi suoi alunni, è stato docente di storia dell’arte e disegno presso il liceo scientifico “Carlo Cafiero” di Barletta.

Nel frattempo, ha proseguito la sua attività artistica; la sua arte l’ha resa testimonianza del suo tempo, con una ricerca conoscitiva fatta di sensazioni, di ricordi.

La storia dell’arte accorpa tutte le materie: «Un opera d’arte va sempre vista nella tecnica, forma, contenuto e messaggio». Così il professore ci ha descritto poco tempo fa la materia che ha amato più di ogni altra cosa. Il cambiamento che si legge nella sua arte evolve con il tempo, si disintegra nelle esperienze della vita.

Conoscere l’arte è anche fornirsi e fornire degli strumenti per legarsi in maniera appassionata ad un territorio, formando i cittadini. Questo giornale ha sempre offerto spazio alle opere dell’artista, soprattutto con i suoi riferimenti alle Natività annuali durante il periodo natalizio, ma non solo. La città di Barletta non sarà mai in grado di ripagare il debito con questo illustre concittadino, per il suo lavoro incessante, per la bellezza e per l’arte. Suggeriamo di tirar fuori dai cassetti dei magazzini comunali i tanti quadri donati all’Ente dall’artista in questi decenni, che meritano una valorizzazione piena. Tanti auguri prof!