«I cittadini in fase di Dichiarazione dei Redditi 2016 anno 2015 si trovano dinanzi ad un vero e proprio bivio: attendere il bando comunale per i cosiddetti contributi Fitto Casa oppure usufruire della detrazione dei redditi d’imposta, prevista nel modello 730, per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale». Così Rosa Tupputi, rappresentante dei Conservatori e Riformisti di Barletta si è espressa circa la situazione dei contributi fitto-casa.

«Per il contributo fitto-casa- prosegue la Tupputi- stando al bando per l’annualità 2013, vi è la suddivisione in due fasce: la fascia A per i nuclei familiari con un reddito non superiore ad euro 12.881,18 e la fascia B per chi ha un reddito non superiore ad euro 14.000,00. Nel primo caso, il contributo può essere non superiore ai 3.098,74 euro e viene calcolato dalla differenza tra il canone di locazione annuo ed il 14 % del reddito complessivo del nucleo familiare. Nel secondo caso, il contributo può essere non superiore ai 2.324,06 euro e viene calcolato dalla differenza tra il canone di locazione annuo ed il 24 % del reddito netto.

In fase di presentazione del modello 730, invece, vi è la possibilità di accedere a due tipologie di detrazioni dei redditi d’imposta: da euro 300 per gli inquilini con un reddito complessivo che non supera i 15.493,71 euro e di euro 150 per chi ha un reddito superiore a 15.493,71 euro ma non superiore a 30.987,41 euro.

E’ chiaro ed evidente che la prima soluzione, quella della possibilità di vedersi corrisposto il contributo Fitto Casa, risulta essere più vantaggiosa, dal punto di vista economico, per i cittadini rispetto alle detrazioni dei redditi d’imposta. L’ultima erogazione di contributi da parte del Comune di Barletta risale a dicembre 2015 per il saldo contributivo integrativo del canone di locazione 2013. Ed i bandi per il 2014 ed il 2015?  E’ necessario, quindi, che il Comune faccia chiarezza su tali fondi che rappresentano una vera e propria boccata d’ossigeno per tantissimi affittuari.

E’ inconcepibile questo scarica barile Comune-Regione a scapito di nuclei familiari oggi più che mai soggetti al fenomeno dalla ‘morosità incolpevole’ e vale a dire l’impossibilità di provvedere al pagamento del canone locativo. E’ inconcepibile l’assenza di notizie in merito! Una situazione che pone in uno stato di disagio non soltanto i cittadini interessati ma anche gli operatori del mondo fiscale che non vengono messi nelle condizioni di poter lavorare bene ed orientare i propri assistiti verso la soluzione migliore, nell’incertezza di contributi Fitto Casa, i cui fondi, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbero essere dirottati sul Reddito di Dignità approvato dal Consiglio Regionale.

Altra grossa ‘mazzata’ nei confronti di queste famiglie: mentre per il Fitto Casa il contributo era esteso a nuclei con un reddito fino a 14mila euro, adesso si passerebbe a nuclei familiari con un reddito inferiore o pari a 3mila euro, mettendo a serio rischio il futuro di tutti coloro i quali verranno privati della possibilità di un sostegno concreto per un bene essenziale come quello della propria casa».