Dario Damiani

«Un teatro da fare invidia al più celebre ‘Teatro delle Maschere’ di Pirandello. Un PD vergognoso, capace di recitare all’infinito, approvando con tanti mal di pancia un Bilancio Consuntivo 2015 sul quale aveva in testa di far cadere il proprio Sindaco, espressione peraltro dello stesso Partito Democratico. Altrettanto vergognosa, inoltre, la tenuta consiliare di Cascella che da grande attore, sulla falsa riga del suo PD, ha dovuto recitare, pur di sottacere alla fossa che il suo partito gli stava scavando. Da quest’ultimo ci saremmo aspettati un colpo di reni, uno scatto d’orgoglio, le dimissioni: macchè! Uno scenario indescrivibile e che consegna ai cittadini di Barletta una cruda verità: il Partito Democratico, per guerre interne, ambizioni meramente personale ed inefficienza politico-amministrativa, non può governare la città! Come si fa ad affidare il futuro dei nostri figli al Partito Democratico?» Così i capigruppo del centrodestra Dario Damiani (Forza Italia), Flavio Basile (Adesso Puoi) e Gennaro Cefola (Conservatori e Riformisti) commentano l’attuale situazione politica barlettana.

«Uno scenario dal quale- proseguono i tre esponenti del centrodestra- come nel Teatro Pirandelliano, emerge: il contrasto tra l’essere e l’apparire di un PD che vuole fare fuori il proprio Sindaco ma che non riesce a farlo e quindi vota a malincuore il Rendiconto; la crisi d’identità di una maggioranza, quella Cascella, oramai smarrita; la solitudine di un Sindaco isolato da tutti. Nel frattempo, maschere al volto, questi ‘personaggi’ mettono sotto tortura l’intera città. Per chi non l’avesse capito, è stato evidente il tentativo fallito di mandare a casa Cascella dei due consiglieri regionali barlettani, Caracciolo e Mennea: un Sindaco che hanno votato, fatto votare e, a fasi alterne, anche sostenuto ma che in realtà non hanno mai digerito e voluto. Per questo gli stavano preparando il cosiddetto ‘funerale politico’.

È evidente la ‘crisi’ del PD con il suo segretario provinciale Agostino Cafagna che non proferisce parola sul ‘caso Barletta’, finito alla ribalta della cronaca nazionale, ed il suo segretario cittadino Franco Ferrara che solo un mese fa esultava per una ritrovata unità che non vi è mai stata e che oggi viene nuovamente sbugiardato dai fatti. Che senso ha quel documento politico, sottoscritto dal PD, che chiede al Sindaco una giunta tecnica se sino a qualche mese fa gli si chiedeva una giunta politica! Perché l’on. Francesco Boccia, presente al tavolo regionale, non si reca anche questa volta in Procura?

Ricorderete, quando nel 2012, minacciò di farlo, dopo la fine dell’esperienza amministrativa Maffei, voluta prevalentemente da 8 consiglieri comunali del PD, con in testa il consigliere Caracciolo.

Ci vada in Procura, caro on. Boccia, se davvero vuole vederci chiaro su un PD che nel giro di tre anni vuol far cadere il secondo Sindaco consecutivo, calpestando sempre più l’immagine e l’onorabilità politica della città di Barletta.

Dispiace inoltre aver constatato che diversi colleghi delle opposizioni che contestano, da sempre, Cascella e la sua maggioranza di centrosinistra in tutte le salse, quando vi è stata la possibilità di farla finita con questa lunga agonia, abbiano inteso garantire il numero legale al Sindaco. Lo stesso Sindaco, in una nota, sbalordito, evidenzia questa discrasia, questo atteggiamento incoerente, questa opportunità mancata. Non è stato edificante assistere alla richiesta di sospensione della seduta da parte del Partito Socialista, affinchè la maggioranza raggiungesse il numero legale per poi continuare a farlo anche dinanzi alla venuta meno del numero. Così come non è stato comprensibile vedere i colleghi consiglieri di centrodestra, Alfarano e Dicorato, restare in aula e tenere in vita una coalizione rispetto alla quale siamo stati tutti negativi oltre che contendenti alle passate amministrative del 2013. Invitiamo per questo gli amici delle opposizioni a sottoscrivere in maniera unitaria una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco.

Dicano chiaramente ai barlettani da che parte stanno. Lo dichiarano chiaramente anche tutti quei consiglieri della maggioranza di centrosinistra che volevano la testa di Cascella. Firmino coerentemente la sfiducia. Per ciò che ci riguarda, nel corso della seduta, disgustati dal teatrino e veramente amareggiati per il futuro della nostra città, abbiamo preferito abbandonare l’aula. Crediamo di avere una dignità di uomini prim’ancora che di politici. Noi crediamo di essere stati onesti e coerenti fino alla fine perché noi crediamo nella possibilità di poter cambiare questa città e di mandarvi a casa tutti quanti perché forse Cascella, tra loro tutti (PD e non solo), è il male minore. Chiediamo ai cittadini di ‘non dimenticare’ queste nostre righe e di mettere seriamente una croce negativa sul simbolo del PD. Barletta non può permettersi più di sbagliare».