«Non siamo su ‘Scherzi a parte’ ma a Barletta, dove si registra l’ennesimo becero caso di ‘trasformismo politico’. Fa specie che, questa volta, ad incarnarlo sia Giovanni Alfarano, fondatore di Forza Italia a Barletta, storico consigliere comunale del centrodestra, per più di 25 anni nella stessa parte politica, già consigliere regionale di Forza Italia dal 2010 al 2015, candidato sindaco di coalizione nel 2013 contrapposto all’attuale sindaco di centrosinistra, Pasquale Cascella, nell’ultima tornata elettorale amministrativa». L’accusa arriva forte e chiara dai capigruppo delle opposizioni, Dario Damiani, Flavio Basile e Gennaro Cefola ed i partiti e movimenti di centrodestra (Forza Italia, Adesso Puoi, Conservatori e Riformisti, Movimento Politico Schittulli, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale), artefici questo pomeriggio di una conferenza stampa finalizzata a fare chiarezza sull’ultimo consiglio comunale di Barletta. “Ebbene, a lungo andare-si legge nel comunicato diramato al termine dell’incontro-la ‘talpa’ è venuta fuori: Alfarano, contro ogni logica e senza un benché minimo pudore, è rimasto solo in aula tra i banchi dell’opposizione, nella quale è stato eletto grazie agli oltre 15mila elettori di centrodestra, grazie ai nostri voti e a chi come noi ha creduto nel suo progetto di ‘cambiamento’. Così facendo, Alfarano, in controtendenza rispetto al passato, ha permesso all’amministrazione in carica di restare in vita, nonostante l’assenza di una maggioranza ed una mala gestio oramai dilagante, certificata dal bassissimo indice di gradimento dei cittadini nei confronti di un Sindaco tra i più deludenti di sempre. Dal 2013 ad oggi, oltre alla perenne inesistenza di Alfarano nelle attività di coalizione, l’unico ‘cambiamento’ che registriamo da parte di quest’ultimo è il suo imminente passaggio nella coalizione di centrosinistra che per lunghi anni ha contrastato».

Conferenza Opposizioni vs Alfarano (2)

Caro Sig. Alfarano, prosegue la nota, «i barlettani non dimenticano ciò che ha detto per le strade, nei bar, sui palchi, nelle tv, sui giornali. Oggi, con fare incoerente ed irresponsabile, si rende protagonista di questo inciucio col Partito Democratico che tanto ha avversato, condividendo improvvisamente la politica di chi in passato non hai mai digerito. Lei parla oggi di un atto responsabile nei confronti della città e allora perché nel 2012 ha mandato a casa il Sindaco Maffei? E perché adesso, differentemente, sostiene e tiene a galla il Sindaco Cascella? Raccapricciante è stato, in Consiglio Comunale, il ringraziamento del Partito Democratico, per bocca del consigliere Caracciolo, allo stesso Alfarano dopo la ‘stampella’ al Sindaco Cascella: ma se sino a qualche settimana fa, il PD e Caracciolo in primis, erano pronti a far cadere il Sindaco e a tornare al voto? Altrettanto raccapricciante si è rilevato il ringraziamento del Sindaco, ancora una volta senza spina dorsale e che accoglie, come se nulla fosse, nella sua maggioranza un altro componente delle minoranze in barba al ‘Codice Etico’ sottoscritto con i partiti e gli elettori del centrosinistra in campagna elettorale».

 

Il centrodestra-spiegano i tre capigruppo-«non ha bisogno di gente come Alfarano, anzi lo ringrazia per aver tolto il disturbo. In questi anni, le sue ambizioni personali, come ad esempio la Regione ed il Comune di Barletta e la sua impostazione politica di ‘partito famiglia’ o di partito di ‘amici degli amici’, hanno prevalso sul gioco di squadra e sulla possibilità che il centrodestra potesse conquistare Palazzo di Città e cercare di sconfiggere chi da anni ‘blocca’ Barletta. Ricordiamo, tra le performance negative di Alfarano: le sconfitte di Dibello nel 2006, della Vitobello (con tanto di ritiro di Tatò) nel 2011 sino a giungere alla sua forzata candidatura nel 2013. Già negli anni passati Alfarano aveva ‘monopolizzato’ il centrodestra: nel 2005, candidato alla Regione, nel 2010 ricandidato alla Regione, nel 2013 candidato sindaco, nel 2015 ancora una volta ricandidato alla Regione.Cos’altro ha da chiedere Alfarano al centrodestra? Perché scaricare sugli altri quelle che sono proprie responsabilità e il tentativo? Perché vanificare 25 anni di coerenza con questa operazione di trasformismo politico? Considerate le sconfitte rimediate nel centrodestra, quale contributo potrà dare al centrosinistra? ‘Come si cambia per non morire’, recitava una celebre canzone di Fiorella Mannoia. Quello di Alfarano verrà ricordato come il cambio di casacca più becero della storia politica di Barletta. Un cattivo esempio per tutti dagli addetti ai lavori, a chi vuole affacciarsi alla cosa pubblica, per i nostri figli, per le future generazioni! Per questo invitiamo Alfarano ad abbandonare il suo posto in Consiglio Comunale e a rassegnare le dimissioni nel rispetto di tutte quelle persone deluse ed indignate come noi da questo tradimento politico senza precedenti nei confronti del centrodestra, di Barletta e dei barlettani. Noi continueremo a camminare a testa alta per Barletta, Alfarano non sappiamo…..»