Hanno bruciato tutto, sono rimasti solo i calcinacci. Una montagna di rifiuti alta circa 2 metri, creata da chi scarica abusivamente l’immondizia nei terreni alle spalle del cimitero di Margherita di Savoia, adesso è solo una duna di terra, piastrelle e tufi, magari di vecchie case di campagna. Non si illudano i nostri lettori, nessuno ha chiesto l’intervento di mezzi che andassero a ripulire l’area oppure sono state attuate delle misure di sicurezza, ma semplicemente è stato utilizzato uno degli strumenti più antichi della storia dell’uomo: il fuoco. In alcuni punti c’è ancora del fumo che esce da del materiale carbonizzato e l’aria è irrespirabile tanto da non poter fare neanche una passeggiata in bici. Sul terreno ci sono i segni degli pneumatici dei mezzi e si dirigono verso il terreno dato alle fiamme, infatti sulla montagnetta è stato fatto un varco proprio per poter accedere alla campagna.

Non solo le sterpaglie sono state incendiate, come spesso accade da quelle parti per non fresare il terreno, ma tutto ciò che viene costantemente buttato: secchi di vernice, taniche di benzina, vecchi pc e televisori, mobili, ferro e vetro, senza dimenticare le palme tagliate e incenerite in periferia. Tutta la zone è diventata uno strato di cenere, in alcuni punti ci sono anche mucchi di asfalto. Insomma, un vero focolare e dove c’è del fumo, sotto c’è sempre immondizia che brucia. Taniche di veleno sciolte e scarti edili, tutti vicino a dei campi colti i cui frutti vanno anche sulla tavola di chi dovrebbe intervenire e non lo fa.