A cura di Viviana Damore

Luca Stanley, si occupa di tutt’altro nella sua vita di tutti i giorni, ma essendo appassionato di fotografia predilige nei suoi scatti l’amata città natale che, immortalata e osservata da ogni angolo nelle sue fotografie, ultimamente è stata protagonista di un video dal titolo “Luci della città”. Abbiamo intervistato il regista amatoriale cercando di capire come possa lo sguardo non stancarsi mai degli stessi scenari cittadini e cosa abbia spinto Luca alla realizzazione di un omaggio così ben studiato e sentito.

Cosa ha ispirato la realizzazione del video “Luci della città”?

«Essendo cresciuto qui e amando la mia città non potevo chiedere ispirazione migliore, girare un video su Barletta, per chi ama la fotografia credo sia il minimo. La mia è infatti una dedica realizzata col cuore, grazie alla mia passione per la fotografia ho colto credo dei panorami diversi dal solito.»

Sono soltanto alcuni i luoghi che hai prediletto per realizzare il tuo video. Cosa ha dettato la tua scelta?

«Ho dovuto necessariamente escludere alcuni luoghi piuttosto che altri, anche per questione di tempo. Nel video ho deciso di non focalizzarmi sui luoghi classici, evitando le foto cartolina ed ho cercato di rifarmi ai grandi fotografi che ammiro come Salgado, Kubrick, a cui non mi permetto nemmeno minimamente di paragonarmi ma che stimo tantissimo. Ho cercato inoltre di applicare le conoscenze e i concetti che ho acquisito nel corso di fotografia che ho frequentato.»

Nel video viene utilizzata una prospettiva particolare, sembra quasi di camminare per le strade. Qual è il motivo di questa scelta?

«La scelta non è stata assolutamente casuale ma prima di accingermi a filmare ho deciso quale sarebbe stato l’obiettivo che intendevo raggiungere con il video. Ho pensato a come potesse essere il montaggio perciò ho filmato delle prospettive che per me andassero bene viste di seguito».

In quanto tempo è stato realizzato tutto il lavoro?

«Il video è stato realizzato con circa due mesi di riprese, mentre il montaggio l’ho realizzato poco per volta, infine ho mixato il tutto in base anche alla scelta musicale. Infatti ho selezionato un brano classico, col senso del passato che a mio parere si sposava alla perfezione con la selezione d’immagini.»

Qual è il luogo della città che non smetteresti mai di fotografare e riprendere?

«La cattedrale, vista dalla prospettiva del castello per me è un luogo di grande ispirazione, è il luogo in cui metto in pratica il mio principio, secondo il quale “La fotografia prima di essere vista va ascoltata”.»

Coltivi qualche altro progetto fotografico sulla città al momento?

«Il mio desiderio più grande sarebbe quello di realizzare delle fotografie su Barletta vista dall’alto di alcuni attici. Senza utilizzare il drone, vorrei sfruttare alcune prospettive a cui ho accesso.»