Ormai da anni il Forum Salute e Ambiente di Barletta cerca di porre all’attenzione dell’amministrazione importanti questioni riguardanti l’ambiente e la salute dei cittadini. In particolare, la proposta di adozione della strategia Rifiuti Zero e una proposta di monitoraggio ambientale legata alle aziende insalubri Timac Agro e Buzzi Unicem hanno subito in consiglio comunale rettifiche e stravolgimenti, fino a giungere alla promessa -non ancora mantenuta- di avviare un percorso partecipato per realizzare un piano di monitoraggio condiviso. Il mancato avvio di questi progetti, insieme alle inadempienze istituzionali e alla criticità della situazione ambientale di Barletta, è stato uno dei punti fondamentali discussi nel corso di un incontro con Rossano Ercolini, organizzato sabato 24 settembre in Piazza della Sfida.

«Mentre le nostre proposte cadono nel dimenticatoio- ha esordito Sabrina Salerno – l’amministrazione ha approvato un protocollo di monitoraggio con Asl, Arpa, Provincia, Regione e Cnr, escludendo cittadini e movimenti comunali, contravvenendo a norme nazionali che impongono il coinvolgimento della popolazione in scelte legate a tematiche ambientali e alla gestione dei rifiuti. Per di più, dalle ultime dichiarazioni di Caracciolo emerge una mancanza di consapevolezza riguardo la criticità della situazione di salute dei barlettani e riguardo l’inquinamento di aria e suolo. Le istituzioni si impegnano a svolgere un ulteriore monitoraggio, ignorando dei dati già esistenti,  per poi attuare una bonifica. Ma in tutto ciò manca un’alternativa, una proposta per apportare un miglioramento definitivo. Cosa succederà in seguito alla bonifica, se non cambiamo il modello economico e produttivo di Barletta?». Savio Chiariello ha poi rimarcato le difficoltà nel creare un dialogo con i membri dell’amministrazione, assenti all’incontro nonostante l’invito degli organizzatori, eccetto alcuni consiglieri comunali particolarmente sensibili alla tematica.

«Nessuno dovrebbe essere espropriato del buonsenso- ha continuato Rossano Ercolini -Il buonsenso ci dice che dove ci sono discariche e cementifici bisogna allarmarsi. È preoccupante la presenza di queste strutture nei pressi del centro cittadino, e che manchi una risposta istituzionale a una domanda della comunità. Il sindaco di questa città, in quanto responsabile della salute pubblica, dovrebbe attivarsi immediatamente e attuare screening sanitari periodici che consentano di capire lo stato di salute della popolazione. Non si può minimizzare, bisogna preoccuparsi in primis dei giovanissimi, che subiscono i danni maggiori. L’assenza di un pericolo ambientale e sanitario deve essere dimostrata con dati scientifici e invocando la partecipazione delle comunità locali. C’è una comunità di 100.000 persone a cui bisogna dare risposte trasparenti. Se manca una risposta, c’è un’omissione di atto di ufficio per cui può partire una diffida. L’amministrazione deve necessariamente intraprendere un percorso partecipato insieme alla società civile, nel rispetto della legge nazionale e europea».