«A completamento dell’iter normativo che prevedeva la pubblicazione all’Albo Pretorio della delibera d’indirizzo, approvata dalla Giunta comunale lo scorso 30 dicembre, è stata depositata ieri alla Presidenza del Consiglio la proposta di delibera per il Consiglio comunale, con gli allegati schemi di regolamento e di convenzione, sulla trasformazione dei diritti di superficie in diritto di proprietà degli immobili in cooperativa edilizia costruiti nell’ambito dei Piani di Zona 167 e l’eliminazione dei vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione e locazione delle singole unità abitative e delle loro pertinenze». A comunicarlo è una nota diffusa dal Comune di Barletta.  Il testo, depositato dagli assessori alle Politiche del Territorio e alle Politiche Economiche, Finanziarie e del Patrimonio per l’esame in Consiglio comunale, raccoglie, d’intesa con il sindaco, l’unica osservazione avanzata da un consigliere comunale volta ad estenderel’opportunità della trasformazione del diritto di superficie in proprietà anche agli immobili non abitativi (come, ad esempio, i piani terra e i piani uffici) costruiti nell’ambito della zone 167.

«In considerazione-si legge nella nota-della ragionevolezza e fondatezza dell’osservazione regolamentare, recepita in un articolo supplementare, lo schema è stato ridenominato “Regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e per la eliminazione dei vincoli legali e convenzionali su immobili costruiti nell’ambito di Piani per l’Edilizia economica e popolare. È ora possibile portare a compimento in Consiglio comunale l’intenso percorso su cui l’Amministrazione ha già coinvolto in più occasioni l’assemblea, per poi avvalersi anche della collaborazione del Collegio dei geometri della Provincia BAT e dei rappresentanti di Barletta del Notariato del Distretto di Trani, per la definizione dei vincoli, le modalità e la misura del corrispettivo che la normativa concede ai Comuni. La proposta al Consiglio comunale di abbattere al minimo la percentuale del valore di riferimento consente di accogliere le annose istanze di tanti cittadini e, nel contempo, di agevolare la libera circolazione degli immobili, generando nuove risorse da reinvestire in attività di pubblica utilità, contribuendo così a dare respiro all’economia locale».