Danni alla lapide per i caduti delle foibe

«Per condannare fermamente il gesto tanto vandalico quanto insensato compiuto con la distruzione della lapide che ricorda il martirio delle Foibe, non bastano le parole. Forse a questa gente di memoria corta va anche ricordata un po’ di storia, che evidentemente non conosce». È quanto sostiene Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari/Bat, nel commentare il vile gesto che ha in qualche modo rovinato il Giorno del Ricordo.

«Che sia proprio avvenuto a Barletta – spiega Pugliese – è piuttosto anacronistico, visto che durante la seconda guerra mondiale la città ha scritto una pagina importante contro il nazifascismo in particolare e contro le persecuzioni in senso generale. Non solo: proprio a Barletta fu installato un grandissimo ospedale dove gli inglesi trasportavano i feriti dall’Istria e dalla Dalmazia. E molti di quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta sono tuttora sepolti nel cimitero cittadino.

È certamente una vergogna che questo gesto si sia registrato proprio a 70 anni dalla firma del trattato di Parigi in cui quelle aree venivano cedute con 350mila italiani. Molti di loro, sentendosi tali, preferirono lasciare le terre natìe per continuare a sentirsi parte del nostro Paese. E non va dimenticato che oltre diecimila di quegli italiani furono uccisi nelle Foibe. A chi ha provato, senza riuscirci, ad offendere il loro sacrificio bisogna ricordare non solo che Barletta, la Puglia e la gente civile e di buon senso è contro ogni tipo di ferocia dettata dai nazionalismi, ma anche che oggi l’Unione Europea accogliendo Italia, Slovenia e Croazia, ha di fatto abolito le barriere innalzate in quegli anni bui riunendo nuovamente tutti».