Domenica 30 aprile si svolgeranno in ogni città le primarie del Partito Democratico per esprimere la preferenza sul Segretario nazionale che dovrà guidare il partito nei prossimi cinque anni; le tre mozioni congressuali, com’è noto, sono quelle del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e del segretario uscente nonché ex premier Matteo Renzi. A presentare le tre tesi presso una libreria del centro di Barletta, la cosiddetta “terza gamba del PD barlettano”, il gruppo “Spazio Democratico”, nato dall’esigenza di sottolineare la propria equidistanza sia dal consigliere regionale Caracciolo che dal consigliere regionale Mennea. Tutti gli elettori, i simpatizzanti del centrosinistra potranno votare presso la Galleria del Teatro Curci, da 16 anni in poi, pagando l’ormai consueto contributo di due euro.17916289_10211148462680852_628350772_o

Le argomentazioni delle tre differenti tesi sono state espresse dalla consigliera comunale Giuliana Damato per Andrea Orlando, in lista per l’assemblea nazionale, dal consigliere comunale Cosimo Bruno per Michele Emiliano, in lista a Viterbo per l’assemblea nazionale, e da Luca Lacerenza per Renzi; poi ampio spazio per gli interventi e le domande del pubblico presente. Che si tratti di appartenenti a una stessa grande famiglia, che è quella democratica, lo si evince dalla similitudine di alcuni punti presenti nelle diverse mozioni; ad esempio, la necessità di porre risalto al tema dell’Europa, cercando di porla al centro delle agende politiche lavorando per rafforzare il Partito Socialista Europeo, è un argomento ben chiaro sia da parte di Orlando sia di Renzi; oppure il tema della legalità lanciato forte e chiaro dalla mozione dell’ex magistrato Emiliano, fa il paio con il tema della sicurezza, soprattutto con il rilancio delle periferie urbane, di Renzi; chiaramente nella mozione di quest’ultimo sono tenuti in grande considerazione i risultati ottenuti durante i tre anni di Governo, non facili, hanno spiegato, poiché non con una maggioranza assolutamente democratica. Poi i soliti temi come lotta alla povertà, rottamazione non riuscita, creazione di un nuovo gruppo dirigente che guidi il partito. Ma le vere differenze si disegnano innanzitutto nel fatto che Orlando si candida alla Segreteria del partito e non a una leadership futura del centrosinistra o tantomeno a Palazzo Chigi, diversamente dagli altri due competitor: la riflessione nasce spontanea, infatti, non è chiaro perché si faccia ricorso a un’elezione aperta anche ai non iscritti se si deve eleggere unicamente un Segretario, faccenda che potrebbe essere interna a un partito, seppur confortata nel ragionamento che ritiene utile maggiormente la distinzione dei due ruoli. Ma questa è la scelta prevista dallo Statuto, di ormai dieci anni fa in uno scenario politico molto diverso. Il ruolo principale deve tornare al militante, aprendo al confronto tra idee diverse anche all’interno del partito, è l’idea espressa da Spazio Democratico per cui ha introdotto e moderato l’incontro Francesco Francavilla. I sondaggi sono ben netti e chiari su quello che sarà l’esito delle primarie, ma, come già detto in altre occasioni, in queste primarie non conta solo il vincitore ma il risultato, come del resto vorrebbe la vera democrazia.

Presenti anche il sindaco di Barletta Pasquale Cascella, in lista per Orlando, e la presidente regionale del Partito democratico Assuntela Messina, da sempre molto vicina a Michele Emiliano.17916714_10211148483441371_401121124_o