Parco dell’Umanità: a leggere quel nome e guardare il panorama che ti circonda nell’enorme area verde tra via Paolo Ricci e via Barberini, oggi, c’è da sorridere. Con amarezza. Già, perché a un anno dalla sua inaugurazione, avvenuta il 9 giugno del 2016, di umano oggi quel parco ha davvero poco. Eppure, nei piani iniziali, lo spazio di oltre due ettari, i cui lavori di realizzazione erano stati avviati nel giugno 2014, avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello della periferia cittadina: Cento alberi, 25mila fra piantine e arbusti, 6mila mq di superficie coperta a prato, 8.000 mq di vegetazione di tipo autoctono ne avrebbero dovuto rappresentare il lato green, per un progetto  dal costo complessivo di circa 4 milioni di euro, finanziato per circa 2 milioni dall’ Amministrazione comunale e per i restanti 2 attraverso fondi regionali stanziati per i Piani di Sviluppo Urbani delle città medio/grandi. Al colpo d’occhio, era stato affiancato un portico attrezzato con strutture ricreative e di svago lungo 240 metri, con una pista ciclabile snodata tra le piazze ellittiche a tracciare i contorni del Parco, includente anche uno spazio per la lettura e la creatività nella sezione distaccata della biblioteca comunale “Loffredo” dedicata ai ragazzi.

Progetti, appunto, rimasti tali. Le aree verdi si sono tramutate in erbacce e ricettori di rifiuti dei palazzi circostanti, mentre la fontana ovale resta a secco. Arriveranno altri fondi: del progetto originario, infatti mancano anche l’anfiteatro e i 560 pannelli fotovoltaici, che dovrebbero produrre 150 mila kilowatt all’anno di energia elettrica. Grazie ai finanziamenti inclusi nel programma “Centrare le periferie/ Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane”, Barletta attende altri 6 milioni di euro: una parte sarà destinata anche al Parco dell’Umanità, che così poco piace a chi lo frequenta. Tranne ai ragazzini, il nostro teorico futuro: chi ha filmato queste immagini è stato insultato ripetutamente da alcuni minorenni che sostano nell’area, stante la fine della scuola e delle famiglie che evidentemente non possono seguirli adeguatamente. E se il Parco dell’Umanità oggi non fosse altro che lo specchio del futuro che ci attende? Barletta, o almeno una parte di essa, a questa ipotesi non vuole nemmeno pensare.

 

Il servizio di News24.City