Diamo pubblicazione alla nota di precisazione della Presidente del Consiglio comunale, Carmela Peschechera, su quanto affermato dalla consigliera Damato (PD) durante la scorsa seduta consiliare: «Nel corso del Consiglio comunale del 20/06/2017, la consigliera Giuliana Damato, dopo aver votato favorevolmente il punto n. 3 dell’Ordine del Giorno avente ad oggetto l’approvazione di uno schema di convenzione per regolare e garantire l’uso pubblico di un Centro Sportivo privato di atletica leggera, dichiarava di non averne avuto neanche notizia, di quel provvedimento. In merito a tale affermazione devo rilevare con enorme rammarico quanto segue. La proposta di deliberazione suindicata proveniva già da un’altra seduta di consiglio, quella del 20 marzo 2017, nella quale era stata ampiamente illustrata, discussa e anche votata, seppure senza i quorum sufficienti. Tuttavia di quell’atto la Consigliera Damato Giuliana dice di non averne ricordo, nonostante il 20 marzo fosse presente, avesse partecipato intervenendo alla discussione ed infine, votato, anche allora, favorevolmente. Con ancora più grande rammarico deve rilevarsi che forse per il desiderio di occupare la scena nel teatro della politica cittadina, anche solo per pochi fuggevoli istanti, si è disposti a sacrificare l’autenticità e la veridicità di fatti e dati documentalmente provati.

E così può accadere che si dica: “…è stata trasmessa alla Commissione? no….non mi risulta…”, nonostante si sia o si dovrebbe essere a conoscenza di quella proposta in quanto destinatario di una regolare notifica ufficiale della stessa. Sin dal 3 marzo 2017, infatti, con la nota prot. n. 16756, la proposta n. 35/2017 fu inviata ai membri della VI Commissione Consiliare, tra i quali anche la Damato, per l’espressione del parere previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale. Ogni consigliere comunale è poi libero di esercitare o meno il suo compito di esame delle proposte ricevute senza che alcuno possa coattivamente costringerlo a farlo: ogni eletto risponde del proprio operato o delle proprie omissioni principalmente nei confronti di chi lo ha votato».