«Ho letto di sfuggita il programma della ormai prossima (1-10 settembre) rievocazione della Disfida di Barletta. In attesa della conferenza stampa, dove nessuno farà domande, una domanda la faccio io in anticipo. La “genialata” di quest’anno è stata di esporre uno straccio di bandiera con i colori dello stemma di appartenenza su ciascuna delle strade (i vicoli di Santa Maria) intitolata una per una ai Tredici cavalieri che parteciparono all’impresa». Esordisce così nella sua riflessione il giornalista Nino Vinella, presidente del Comitato pro Canne della Battaglia. «Don Peppuccio D’Amato, pace all’anima sua, lo storiografo più accreditato perché protagonista in prima persona egli stesso dei fatti raccontati e delle varie e molto più realistiche rievocazioni, si starà rivoltando nella tomba! Una presa in giro scandalosa! Al modico costo del contributo che il Comune erogherà. Con gli stessi soldi, e forse anche meno, gli organizzatori (o presunti tali) avrebbero potuto invece dipingere per bene i nomi di quei campioni vittoriosi sulle strade. E dunque la domanda è la seguente: ma costano più le bandiere od un barattolo di vernice? Bisogna fare una gara appalto oppure sentirsi la coscienza a posto solo per quello straccio appeso?».

Sotto accusa c’è la cattiva condizione delle targhe: «Infatti -prosegue Vinella- tranne qualche rara eccezione, dovuta alla mano dei cittadini residenti nel quartiere che subiscono la musica suonata fino a tarda ora ma sono rispettosi della storia a differenza dei politicanti di Palazzo di Città, tutte le targhe sono illeggibili da tempo immemorabile. Uno sfregio. Un pessimo esempio.  Mi domando: che ci sta a fare la cosiddetta Commissione Toponomastica presieduta dall’emerito signor sindaco Pasquale Cascella? E i dirigenti dei vari uffici preposti (manutenzioni e lavori pubblici) dove stanno? E la Barsa??? Dov’é la presenza degli assessori di riferimento fra manutenzioni e lavori pubblici? Fin troppo facile partecipare alle parate o passerelle di cui si sta già pregustando qualcuno il verificarsi come da copione. Guardate le immagini o visitate una per una quelle stradine, quei vicoli, quelle strette viuzze dove si respira l’aria più antica di Barletta.  In via Salomone un tubo copre addirittura la targa sbiadita, e nemmeno la strada intitolata ad Ettore Fieramosca sfugge alla mancanza di vernice».