«Sono stati pubblicati – fa sapere l’Assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo – a cura di IRSA-CNR i dati relativi alle due campagne di monitoraggio riferite alla prima fase del monitoraggio ambientale di Barletta. I dati sono visualizzabili oltre che sui siti istituzionali dei partner anche direttamente collegandosi al link http://barletta.dnsalias.org/barletta/ e consultando il relativo WEB-GIS.  Alla pubblicazione dei dati seguirà, nel giro di qualche giorno la relazione, sempre a firma di IRSA-CNR riepilogativa delle attività poste in essere in collaborazione con Regione Puglia, Provincia BT, Comune di Barletta, ARPA Puglia e ASL BT sul Protocollo d’intesa per la realizzazione di monitoraggio ambientale nel territorio della città di Barletta. Alla fase di pubblicazione dei dati e alla trasmissione della relazione si accompagnerà un momento informativo previsto il prossimo lunedì 25 settembre 2017 sotto forma di incontro pubblico nel corso del quale sarà illustrata la proposta progettuale della seconda fase del monitoraggio ambientale nella città di Barletta».

«Allo stato attuale è stato possibile individuare particolari criticità legate a fonti di contaminazione di diversa entità e natura non ancora identificabili in maniera precisa a causa di una rete di punti di campionamento a maglia molto ampia. Quanto sinora realizzato ha permesso di evidenziare e localizzare superamenti delle CSC fissate dalla normativa vigente, fornendo in tal modo, una utile base per la definizione delle ulteriori e necessarie attività di approfondimento. Ciò è in linea con le esigenze di identificare con esattezza le fonti di inquinamento e di procedere all’identificazione di eventuali rischi al fine di attivare piani di monitoraggio delle matrici ambientali, attente valutazioni epidemiologiche ed interventi di messa in sicurezza e bonifica delle matrici contaminate. È importante e doveroso sottolineare, come già rappresentato negli incontri dei tavoli di concertazione del Protocollo di Intesa, che è necessario effettuare uno studio idrogeologico di dettaglio dell’area in studio al fine di comprendere le dinamiche di trasporto e destino dei composti chimici presenti nelle acque di falda in concentrazioni superiori ai limiti di legge. Ne consegue che, alla luce dei risultati ottenuti si rende necessario sviluppare una ulteriore fase di indagine al fine di poter identificare, con maggior dettaglio risolutivo, l’esatta ubicazione delle differenti sorgenti di contaminazione effettuando uno studio idrogeologico sito specifico dell’area di indagine, attraverso l’utilizzo di modelli di flusso della falda e di trasporto dei contaminanti utili e necessari per la definizione del Modello Concettuale del Sito».

«Tutti i risultati sinora acquisiti, derivanti dalle determinazioni analitiche e biomolecolari concorreranno significativamente alla definizione del suddetto modello, in un’area caratterizzata da numerose pressioni antropiche e da complessità idrogeologiche legate anche alla presenza di un articolato sistema fissurativo. La seconda fase delle attività dovrebbe riassumersi nei seguenti punti: realizzazione di nuove perforazioni di sondaggio con condizionamento a piezometri, valutazione comparativa delle ortofoto disponibili per un’area più ampia, valutazione modellistica dell’andamento delle linee di flusso della falda e dei contaminati, campionamenti e determinazioni analitiche acque sotterranee e del suolo, analisi delle comunità microbiche delle acque sotterranee e del suolo con diverse azioni da effettuare per ognuno dei punti citati. La partecipazione informata – conclude l’Assessore regionale all’Ambiente ispiratore del Monitoraggio ambientale a Barletta Filippo Caracciolo – è parte stessa delle azioni poste in essere con il Protocollo di Intesa. Come già si è verificato sino a questo momento il contributo fornito dalla cittadinanza sotto forma di stimolo può concorrere al migliore risultato grazie ad una analisi attenta che potrà avvalersi di contributi qualificati e costruttivi che siamo pronti ad accogliere affinché se ne faccia tesoro sino a giungere alla soluzione ed al risanamento ambientale definitivo».