«Il sito archeologico di Canne della Battaglia chiuso a Ferragosto: la conferma ufficiale è pervenuta stamattina dal Polo museale della Puglia con la diffusione alle competenti strutture territoriali del verbale di contrattazione sindacale e calendarizzazione attività, datato 30 luglio 2018». A scrivere il giornalista Nino Vinella, nella duplice veste di presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia quale organizzazione di volontariato operante dal 1953 nei beni culturali-turismo e della sede di Canne della Battaglia Barletta dell’Archeoclub d’Italia Onlus.

«La notizia, oltre che scatenare un prevedibile vespaio di polemiche in chiave politico-amministrativa dopo le tante “passerelle” in occasione della conferenza-stampa svoltasi lo scorso 2 agosto per la presentazione delle iniziative finanziate dalla Regione Puglia, si riannoda a quanto accaduto con evidente clamore mediatico a Pasquetta. Quando furono laureati eroi per un giorno i due dipendenti del Ministero beni attività culturali (all’epoca anche del turismo) che, rinunciando al loro turno di ferie, permisero l’apertura con tanti osanna da parte dei sindacati eccetera eccetera – ricorda Vinella – a Pasquetta. Poi le cose andarono normali il 25 aprile ed il 1° maggio. Ma il vuoto di personale (riempito con il distacco di una terza unità sempre del Mibac ed il supporto di un addetto alla custodia inserito nel contratto di vigilanza fra Comune e ditta appaltatrice) è sempre il tallone d’Achille. Ora, fra Achille ed Annibale, la scelta appare quanto mai scontata: e se vince ancora il condottiero cartaginese è proprio perché, fra gli annunci a gogò e i finanziamenti di una certa legge regionale del 2011 (pro valorizzazione dei luoghi della Battaglia di Canne del 216 avanti Cristo saldata con le attività di spettacolo tramite il relativo Consorzio Teatro pubblico pugliese) lo spazio è divenuto pari al famoso proverbio sul mare».

«Fra il dire ed il fare, dunque – aggiunge Vinella – Canne della Battaglia viene ancora una volta sedotta e abbandonata. La convenzione in essere fra Comune (ente proprietario) e Polo museale-Direzione parco archeologico Antiquarium (soggetto gestore) lascia margini fin troppo ampi a favore di quest’ultimo. Che nemmeno il sindaco (dimissionario) Mino Cannito, detentore della delega alla Cultura, sarebbe in grado di riconfigurare a favore municipale in quanto la convenzione, votata unanimemente dal consiglio comunale a dicembre 2017 e siglata fra le parti a gennaio 2018, viene seguita operativamente a livello dirigenziale abbastanza stretto. Al punto che i prossimi eventi in cartellone a settembre, pubblicati come esito del relativo bando sul sito web del Consorzio Teatro pubblico pugliese, recano in calce chiara la dicitura “di concerto con la Direzione del Parco archeologico ed Antiquarium di Canne della Battaglia” e valgono, spalmati su cinque appuntamenti, una spesa complessiva di 32.170 euro.Come tampone, l’utilizzo disinvolto del volontariato. Con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato (ANPS) quale vigilanza nei corridoi di visita in sicurezza lo scenario è nettamente migliorato: tanto che fu consegnato ai responsabili un encomio solenne dall’allora sindaco Cascella.  Ricordiamo pure – conclude – che fu sottoscritto fra il precedente direttore del Polo museale, Fabrizio Vona, e il coordinatore regionale Archeoclub d’Italia Onlus, Barsanofio Chiedi, un protocollo d’intesa per l’impiego a supporto dei Soci territorialmente posizionati di questa importante associazione senza scopo di lucro presso i siti di riferimento previo. Protocollo rimasto lettera morta dopo un paio di iniziali contatti fin dalla primavera 2017 fra il coordinamento Archeoclub d’Italia nella BAT e la Direzione dell’Antiquarium, contatti lasciati cadere nel nulla. Perché mai?»