Lo scorso weekend nella città di Barletta si è svolta l’iniziativa “Non guardarmi solo a metà”, un percorso di sensibilizzazione e informazione che l’Associazione Italiana Persone Down ha attuato per invitare a sorpassare le apparenze, perché gli stereotipi vanno combattuti così, attraverso la conoscenza. Così nella città della Disfida, da sabato sino a domenica hanno presenziato due banchetti informativi, il sabato nei pressi di piazza Federico di Svevia, mentre domenica su corso Vittorio Emanuele II, nei pressi della Basilica del Santo Sepolcro. In vendita gadgets e dolcetti, per raccogliere fondi da destinare allo svolgimento delle attività associative.

Durante la giornata di domenica abbiamo fatto visita ai volontari dell’associazione della sezione di Barletta, ascoltando Davide, un giovane 25enne con sindrome di Down, con una vita molto attiva ed interessante. Davide ci ha infatti raccontato le sue impressioni sulle giornate di sensibilizzazione, parlandoci poi dei suoi impegni quotidiani: «Stiamo facendo dei mercatini oggi e sono molto contento. Io lavoro in un pub di Barletta, sono sul banco ad occuparmi delle bevande e dei caffè. Sono davvero contento del mio lavoro, poi mi piace molto il mio titolare, è davvero dolce e simpatico».

Una giornata importantissima, celebrata a livello nazionale e soprattutto locale, come ha ribadito lo stesso presidente dell’associazione Armando Delcuratolo: «Queste giornate sono la nostra linfa perché ci consentono di raccogliere fondi per sostenerci, visto che purtroppo le istituzioni non sono molto vicine alle associazioni. –proseguendo– Questi momenti e incontri con i cittadini sono importanti per farci conoscere, per comunicare alla gente quello che facciamo, qual è l’obiettivo che vogliamo raggiungere con e per i ragazzi e come vogliamo farlo. La gente risponde molto bene, molti ci accompagna credendo nelle associazioni come la nostra».

I giovani con sindrome di Down vengono seguiti anche nel quotidiano dall’Associazione Italiana Persone Down. «Nel quotidiano i ragazzi affrontano la vita quotidiana con le loro famiglie. –ci ha riferito il presidente– Noi come associazione aiutiamo le famiglie a rendere questi ragazzi più autonomi. Già da un anno abbiamo creato l’agenzia del tempo libero, che mira a rendere autonomi i ragazzi in tutte le loro attività, partendo dai piccoli gesti come andare al bar a prendere un caffè o a mangiare una pizza. Il momento organizzativo e di condivisione con il gruppo porta al raggiungimento di grandi risultati, una cosa per noi scontato ma non per loro. Ogni giorno ringrazio infatti gli operatori, Giorgia, Luca, Giuseppe che ci aiutano».