Cinque mesi senza sport, con un manifesto triste e solitario che campeggia sulle pareti esterne. Come un orologio che si è fermato, ritratto del Paladisfida Mario Borgia di Barletta. Il 5 maggio, data che compare sulla locandina pubblicitaria eredità del Trofeo CONI Puglia di kata e kumite mai disputato per un infortunio che aveva riguardato il tesserato di una società di arti marziali alla vigilia, ha segnato la cesura tra un passato fatto di manifestazioni, gioie, emozioni e delusioni sul parquet e un presente fatto di un carte bollate, rimpalli di responsabilità e l’attesa di un incidente probatorio che determini responsabilità e misure di sicurezza da prendere.  Nel mezzo, una struttura da 2000 posti a sedere sotto sequestro giudiziario, chiusa al pubblico e alle società. Siccome immobile, verrebbe da pensare citando Manzoni e la sua opera. Di poetico questa vicenda però ha ben poco. L’ultimo atto è il rinvio dell’incontro informale in calendario tra le associazioni sportive di calcio a cinque cittadine, il sindaco Cosimo Cannito e l’assessore allo sport Michele Lasala, procrastinato a data da definire per concomitanti impegni istituzionali. L’ennesima disfida dello sport di Barletta per ora consegna solo sconfitti. Il Barletta Calcio a 5, militante in serie A2, è stato costretto all’inversione di campo per la prossima sfida contro Manfredonia, in origine in programma in casa. Altre soluzioni? Spostarsi nel vecchio PalaMarchiselli, struttura che può accogliere al massimo 400 persone, o nelle città limitrofe. Tutto fermo, dal 5 maggio. Come aspettando il fato.