Fare chiarezza quanto prima sulle cause che hanno generato l’incidente ed in caso di grave danno ambientale accertare rapidamente le responsabilità di chi lo ha prodotto. L’incendio dello stabilimento barlettano della Dalena Ecologia è stato oggetto di dibattito anche nel consiglio comunale chiamato oggi a discutere del bilancio di previsione 2020/2022. Sono soprattutto le opposizioni a chiedere che l’amministrazione comunale non rimanga inerte di fronte ai fumi neri che hanno invaso la città e i territori limitrofi per quasi 24 ore.

“Si è rischiato il disastro ambientale” ha commentato il Comitato Aria Pulita Bat chiedendo alle istituzioni non solo locali di adottare tutte le misure necessarie, anche precauzionali, per garantire il massimo della sicurezza. Il Collettivo Exit ha nuovamente acceso i riflettori sulla Dalena Ecologia, ricordando che l’azienda è stata già oggetto di controlli da parte della polizia locale nel mese di agosto, quando la città venne invasa da odori nauseabondi senza che vi sia stata chiarezza sulle eventuali violazioni riscontrate. Nonostante le numerose polemiche che negli anni hanno accompagnato la sua attività, ricordano dal Collettivo, lo stabilimento che produce combustibile solido secondario da destinare alla vicina cementeria Buzzi Unicem ha ricevuto di recente l’autorizzazione ad aumentare la sua capacità di trattamento di rifiuti giornalieri portandola da 10 a 50 tonnellate.

L’incendio scoppiato all’interno dell’azienda ha allertato anche l’amministrazione comunale che ieri, anche attraverso l’emanazione di un’ordinanza sindacale, ha iniziato ad assumere d’urgenza i primi provvedimenti a tutela della salute pubblica.

Il servizio.