Si parla (e si sparla) di candidature a gogò per la Capitale italiana della Cultura nel 2021. Ma se davvero la Cultura è un valore, economico ancor prima che sociale, vogliamo capire quanto valga veramente per Barletta. Ad un mese dal 174° anniversario della nascita (25 febbraio 1846), parliamo della quadreria De Nittis, l’intera collezione conservata a Palazzo della Marra, donata al Comune nel 1913 dalla vedova Léontine.

“Nel corso di diversi incontri è emersa l’opportunità di attivare una copertura assicurativa dell’Ente per la Collezione De Nittis conservata presso il Palazzo Della Marra, per un valore assicurato complessivo di € 24.560.000”. Così sta scritto in una recente determina: il provvedimento n. 2007 del 16 dicembre 2019 a firma della dirigente settore beni e servizi culturali è tuttora pubblicato all’albo pretorio informatico del Comune di Barletta.

Mentre il dirigente del settore lavori pubblici, manutenzione e patrimonio nel suo provvedimento n. 2070 del 23 dicembre scorso “determina di prendere atto delle criticità relative al Palazzo della Marra e che è necessario provvedere ai lavori di somma urgenza, per complessivi €19.445,91 relativi alla messa in sicurezza delle facciate di Palazzo della Marra, prospetto principale; avviare con urgenza ad una campagna di indagini per monitorare lo stato di conservazione e le cause che hanno comportato il degrado degli elementi in pietra decorativi delle facciate, finalizzata ad eseguire un intervento di restauro conservativo, strutturale ed architettonico dei prospetti di Palazzo della Marra, per un importo preliminare di €uro 100.000”.

Cifre ingenti. La prima emerge in questo momento particolare perché buona parte dei quadri-capolavoro sono a Ferrara in prestito presso Palazzo dei Diamanti per la splendida mostra “De Nittis e la rivoluzione dello sguardo” sotto l’egida della locale fondazione presieduta da Vittorio Sgarbi: meta prediletta di una notevolissima corrente di traffico turistico-culturale dall’inizio di dicembre e fino al prossimo 13 aprile. Emerge perché – in virtù di un più generale accordo di brokeraggio assicurativo (il broker è chi si occupa di reperire sul mercato compagnie affidabili a cui far sottoscrivere le polizze con i soggetti interessati alle migliori condizioni per l’Ente pubblico) individuato dalla Giunta ad ottobre 2018 con regolare contratto sottoscritto – si tratta di adeguare il premio assicurativo. Le coperture in questione sono a carattere di reciprocità con Ferrara dove le opere denittisiane esposte sono state assicurate da chi le ospita, così come il Comune di Barletta ha assicurato i Boldini oggi visitabili a Palazzo della Marra.

Cifre ingenti, dicevamo. La seconda concerne l’attuale contenitore della collezione De Nittis, Palazzo della Marra, e l’evento accaduto “il 12 novembre 2019 a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi sul territorio cittadino: il distacco improvviso di un elemento decorativo in pietra dalla soletta del balcone principale su Via Cialdini; a tutela della pubblica e privata incolumità a cura del personale della società Barsa s.p.a. è stato disposto un transennamento”.

Fra contenuto e contenitore, fra spese correnti e valore dei beni del patrimonio comunale, il valore complessivo fa riflettere tutti (cittadini, elettori e soprattutto contribuenti) nell’opinione pubblica barlettana sulle cifre e su quanto rappresentano fra necessità di protezione ed opportunità di valorizzazione economica, occupazione, ritorni di marketing e quant’altro. Un dibattito più che mai aperto in quest’anno di voto per la Regione. E ad un mese dal 174° anniversario della nascita di Giuseppe De Nittis, 25 febbraio 1846…

Nino Vinella, giornalista