«Le associazioni, ANFFAS Puglia FISH Puglia e Rete A.Ma.Re Puglia, ritengono di fondamentale importanza stigmatizzare quanto è avvenuto nella riunione del Tavolo Regionale Disabilità del 2 maggio scorso, che aveva ad oggetto gli Assegni di Cura, e ciò che sta avvenendo in queste ore». Questo il comunicato di protesta per sottolineare il ritardo per l’erogazione di molti assegni di cura dall’inizio del 2020. L’argomento è molto sentito anche a Barletta, dove ci sono tanti pazienti gravi e gravissimi, ancora in attesa.

«Tutte le associazioni del Tavolo Disabilità, dopo la riunione per teleconferenza del 2 maggio scorso, hanno atteso invano la scadenza delle 48h, indicate dall’Assessore Ruggeri per comunicare le sue decisioni in seguito alla riunione e alle indicazioni provenienti dalle stesse. L’unica parola che riesce meglio a rappresentare il nostro stato d’animo è: INDIGNAZIONE! Indignazione per quanto sta avvenendo al Tavolo Regionale sulla Disabilità e che ha provocato la protesta della maggioranza delle Associazioni. Le famiglie dei disabili gravissimi non possono più aspettare! Si apprende la volontà da parte dell’Assessore di apportare un’ulteriore decurtazione dell’importo (da 900€ ad 800€) già nel corso degli anni più volte abbassato.

Inoltre, in maniera del tutto irresponsabile, si annuncia di non voler coprire l’intera annualità 2020, come richiesto da tutte le associazioni in considerazione del periodo di emergenza sanitaria mondiale da COVID-19, ma che si intende predisporre un nuovo bando con decorrenza da agosto: una vera follia! Ricordiamo all’Assessore Ruggeri, oltre che al Presidente Emiliano e al Dott. Montanaro, che le UVM delle ASL pugliesi hanno sempre richiesto nelle scorse annualità tempi biblici con grave danno a carico delle famiglie pugliesi dei gravissimi che hanno ricevuto la liquidazione delle somme dell’assegno di cura con grandissimi ritardi. Come si può pensare di poter svolgere le procedure a partire da agosto, in un momento in cui non si riesce neanche ad assicurare le normali visite a domicilio da parte dei medici di famiglia (MMG e PLS) e in cui non si sa ancora quando potranno essere riprese le normali attività sanitarie e con quali modalità nella cd. FASE 2? Una simile proposta è un’offesa alla dignità delle persone gravissime e alle famiglie che rappresentiamo, perché significa condannarle a non poter ricevere nulla in attesa dell’espletamento delle procedure di accertamento, assolutamente impraticabili.

Una vera presa in giro, aggravata dalla concomitanza di un’emergenza sanitaria dalle proporzioni inimmaginabili e dai danni economici e sociali di cui si toccano di giorno in giorno le drammatiche conseguenze. Tutto questo è inaccettabile, come è inaccettabile la conduzione e le modalità di svolgimento di questo Tavolo da parte dell’Assessorato. Le proposte sono state fatte in forma orale durante le riunioni (17 aprile e 2 maggio), non precedute né seguite dall’invio di alcuna descrizione delle stesse per iscritto e relativa documentazione. Nella riunione del 2 maggio non possiamo dimenticare la convocazione e la partecipazione, a sorpresa e ad insaputa di tutte le associazioni del Tavolo, dei rappresentanti dei maggiori sindacati (CGIL,CISL e UIL) che ha suscitato le proteste di quasi tutte le associazioni, oltre che apprendere la notizia dell’esistenza di un “tavolo parallelo” e al quale mai nessuna Associazione delle persone con disabilità è stata invitata. Abbiamo fatto notare che consideravamo assolutamente inopportuna la loro partecipazione al Tavolo Regionale, in considerazione del fatto che sono le Associazioni i “veri sindacati” delle persone con disabilità e delle loro famiglie, mentre le parti sociali avrebbero potuto svolgere la loro funzione consultiva in altri contesti e con altre modalità. Molto avremmo da dire anche in merito alla gravissima affermazione che è stata fatta nel corso della riunione che questo Tavolo “ha mero scopo di consultazione”; ma ci fermiamo qui. Di certo vi è solo la manifesta volontà dell’Assessorato al Welfare di svuotare di significato questi “Tavoli di lavoro” snaturandoli e rendendoli meri incontri di informazione di decisioni già prese. Nonostante tutti i numerosi tentativi delle Associazioni di riportare negli stessi una corretta e proficua relazione nella metodica di Tavoli tecnici, di volta in volta si è venuti meno nel perseguire questo obiettivo. Pertanto, invitiamo l’Assessore Ruggeri a cambiare rotta nella conduzione del Tavolo e nelle esternazioni, di cui si fanno portatori altri soggetti, e si IMPEGNI a dare celeri e dignitose risposte a tutta la platea dei disabili gravissimi pugliesi. Nella denegata ipotesi in cui ciò non avvenga, saremo costretti a mettere in atto tutte le possibili azioni affinché siano tutelati i diritti e la dignità delle persone che rappresentiamo. Invitiamo ad aderire alla protesta tutte le associazioni del Tavolo».