«Siamo in piena fase 3, forse anche 4 o forse non ha più senso contare le fasi visto che tutto sembra stia gradualmente tornando alla normalità. Infatti dal 15 giugno con l’emblematica riapertura delle discoteche, riapre praticamente tutto. Tutto tranne i servizi pubblici a servizio dei cittadini che i Comuni dovrebbero garantire. Tra questi, gli ultimi a essere considerati sono quelli destinati ai ricercatori, i lettori e gli studenti che come al solito sono considerati cittadini di serie B, nonostante proprio i più giovani siano i più colpiti da questa crisi. Dopo mesi di confinamento forzato in casa, con una didattica a metà, senza la possibilità di confrontarsi dal vivo con compagni e docenti, e in molti casi con grosse difficoltà a studiare, soprattutto per tutti quelli che non avevano gli strumenti digitali per farlo (uno su tre secondo ISTAT), le biblioteche e le sale studio dovevano essere le prime strutture da riaprire». A sottolineare la necessità di riaprire la biblioteca comunale di Barletta sono i rappresentanti del del gruppo consiliare di Coalizione Civica (Carmine Doronzo, Ruggiero Quarto, Michelangelo Filannino).

«Riaprire le biblioteche significa anche garantire il diritto allo studio per tutti e tutte, forse uno dei diritti più sottovalutati durante il “lockdown”. Nello specifico le abitazioni non hanno consentito a molti ragazzi di studiare in tranquillità, considerando che tantissimi minori (quasi uno su due secondo un’indagine ISTAT di aprile 2020) vivono in case spesso sovraffollate, senza spazi adeguati in cui studiare diventa quasi impossibile».


«Per questo motivo – scrivono – è necessario riaprire subito la sede centrale della biblioteca “Sabino Loffredo” situata nel castello, utilizzando i protocolli adottati nella prima fase del lockdown che consentirebbero l’utilizzo delle sale della biblioteca per leggere e studiare, nonché consentire il ritiro e la riconsegna dei testi senza dover passare da prenotazioni e lunghe attese. Sarebbe necessario farlo anche perché la biblioteca del castello è un luogo di incontro e di confronto, un luogo in cui recuperare la sana socialità intorno ai temi trattati nelle scuole e nelle università, un luogo di aggregazione e di crescita per tutti.
Dal momento che il protocollo ne ridurrebbe sensibilmente la capienza, è inoltre urgente e necessario destinare altri spazi (ad ora inutilizzati) allo studio individuale o in gruppo. La necessità di studiare e di avere spazi adeguati a farlo è tra le priorità dei nostri ragazzi e la politica ha il dovere di ascoltarli e dargli risposte concrete, per questo è urgente riaprire la biblioteca già dal 15 giugno e lavorare subito per garantire un numero adeguato di posti a partire dalla settimana successiva. L’amministrazione comunale non faccia orecchie da mercante e dimostri di tenere in debita considerazione la cultura, lo studio e la lettura».