Un modellino di Eraclio realizzato con un metodo innovativo, la stampante 3D, e in un materiale facilmente biodegradabile che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella lotta alla plastica è il perfetto connubio tra tradizione e innovazione, e porta la firma di due giovani barlettani. Roberta Corsini e Michele Doronzo sono studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Bari. Nel 2019 hanno fondato “MR 3D MAKERS”, e iniziano collaborazioni in tutta Italia per la realizzazione di gadget e oggetti stampati in 3D. Attualmente, prossimi alla laurea magistrale, lavorano a diversi progetti autonomi inerenti alla stampa 3D con l’utilizzo di materiali alternativi, progetti aziendali sui metalli e dispositivi di protezione individuale per l’emergenza Covid19.
« “MR 3D MAKERS” nasce dopo due progetti universitari del Politecnico di Bari portati avanti con il supporto del Prof. Luigi Maria Galantucci- hanno spiegato durante un’intervista- Dopo diverse sperimentazioni, ci siamo lanciati nella creazione di calamite in PLA (bioplastica biodegradabile) con la richiesta dell’Associoazione Refusi e Contrari/ BlaubArt Dance webzine di Bologna che, in occasione del focus sull’artista fiammingo Jan Fabre organizzato a settembre 2019, ha richiesto la stampa in 3D del logo dell’attività. Tra le location di questo importante evento c’è stato il Mondadori Bookstore di Barletta, dove abbiamo potuto confrontarci con curiosi e appassionati. L’idea di un Eraclio in miniatura sotto forma di calamita è nata proprio dal dialogo con i partecipanti all’evento e in particolare con Francesco Morgese, grazie a cui è nato il concept e l’importante collaborazione con Giuliana Damato e Francesca Centaro, titolari della libreria. Un’iniziativa che ha avuto un grande successo anche grazie alla diponibilità e al fruttuoso scambio creato con la Mondadori, posizionata davanti al nostro Colosso proprio nel cuore della città, dove è possibile acquistare le calamite».
Una delle cose che più colpisce è il materiale impiegato per la realizzazione. Ci troviamo infatti in un momento cruciale per il futuro del nostro pianeta, in cui è necessario cambiare le nostre abitudini. Sempre più consumatori scelgono alternative ecosostenibili agli oggetti in plastica che caratterizzano la nostra quotidianità, ma il modellino realizzato da Roberta e Michele va oltre e permette di rispettare l’ambiente anche nell’acquisto di un souvenir.
«Il materiale impiegato è il PLA (acido polilattico), una bioplastica biodegradabile e compostabile che si ottiene dal mais e altre risorse naturali. Sembra plastica ma non lo è, si decompone rapidamente sopra i 60° di temperatura e in condizioni di umidità elevate. Un bicchiere in PLA può biodegradarsi nel giro di 50 giorni circa nelle condizioni ottimali. Senza queste condizioni ha comunque una vita media che va da 1 a 4 anni, a differenza della plastica tradizionale che in media ha bisogno di circa 300 anni per sparire dall’ambiente. Inoltre, il bicchiere in PLA può essere smaltito come rifiuto organico. Questo materiale sta diventando il protagonista della rivoluzione Plastic Free e impatterà positivamente sull’ambiente. Perciò, promuovere il nostro territorio attraverso una riproduzione del suo Colosso, la cui creazione non segue le logiche da “fast food”, facendo al contrario riscoprire i tempi e l’unicità di un artigianato 4.0 capace di inventarsi e di rispettare l’ambiente, ha certamente un valore sociale a cui teniamo particolarmente».