La recente scoperta dei danni strutturali negli istituti Cassandro-Fermi-Nervi e la conseguente chiusura dei plessi presenta un ulteriore problema per la riapertura delle scuole a settembre e rischia di appesantire una situazione già precaria e incerta, a causa dell’obbligo di rispettare le norme anti-contagio. A questo proposito i docenti dell’IISS Garrone, che possiede alcune aule distaccate proprio nei suddetti istituti, hanno scritto una lettera aperta per invocare maggiore interesse da parte delle istituzioni.

“Nella società di oggi, la scuola è fondamentale per avere una buona istruzione e una
educazione”… “la scuola ci assicura quella cultura e quelle conoscenze utili al nostro percorso di vita, da studenti a uomini”.
Incipit di questa lettera sono le risposte date da alcuni nostri studenti alla domanda “Cosa
rappresenta per te la scuola oggi?”.
Risposte semplici ma essenziali per comprendere che la scuola cambia, cambia il ruolo di docenti e studenti in classe, insieme alle dinamiche comunicative con le famiglie ma, come ricorda il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «La scuola rimane il più importante luogo di crescita, di incontro, di conoscenza reciproca per sperimentare la vita di comunità e il senso civico».

Per spirito di doverosa concretezza non possiamo però dimenticare che la scuola é anche spazio fisico: edifici, ambienti, aule, laboratori, archivi, segreterie, palestre, auditorium, spazi per docenti, spazi aggregativi per studenti, rampe o ascensori per persone con disabilità e tanto, tanto altro ancora….
Sino a qualche giorno fa, malgrado la penuria di aule che la storia recente ricorda e che già aveva visto amministratori locali, “spalluccianti”, rimettere la querelle ai vari dirigenti scolastici, come se i metri cubi scolastici appartenessero a questi ultimi e come se studenti e studentesse fossero figli propri da “sistemare”, gli studenti di Barletta sapevano di avere un “tetto sulla testa” e di poter andare a scuola normalmente, come tutti gli altri coetanei…
Ma al peggio non c’è mai fine!
Oltre alle varie contingenze covid-19 e ai necessari distanziamenti anche scolastici, lo scorso 24 giugno 2020 è intervenuta una nuova drammatica urgenza che non può e non deve lasciare indifferente la comunità di Barletta: nel corso di un incontro in Palazzo di Governo, alla presenza del Prefetto della provincia BAT dott. Maurizio Valiante, del Presidente della provincia BAT Bernardo Lodispoto, del sindaco della città di Barletta Cosimo Cannito, della Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppina Lotito, dei tecnici della provincia e del rappresentante dei Vigili del Fuoco, si è appresa la notizia di problemi statico-strutturali a carico dei tre plessi del polivalente di Barletta
costruiti appena negli anni ‘90.
In due dei tre plessi, destinati alla comunità scolastica dell’IT Cassandro-Fermi-Nervi, ormai da diversi anni sono anche allocate ben 22 classi dell’IISS Nicola Garrone di Barletta.
Complessivamente, circa 2000 studenti!
Alla notizia sconcertante ha fatto immediato e doveroso seguito l’ordinanza di chiusura a tempo
indeterminato dei tre plessi, con la prospettiva, inevitabile, di un’interdizione dell’utilizzo dello stesso
anche per il prossimo e ormai imminente anno scolastico.
Ci saremmo attesi, una volta ricevuta la notizia, la rapida individuazione di soluzioni, forse anche
provvisorie, da parte dell’Ente Provincia, cui è attribuita la competenza rispetto all’edilizia degli
Istituti scolastici di Istruzione secondaria superiore.
E invece, scongiurato il rischio di crolli e di attuali responsabilità, l’unica prospettiva formulata è stata: DOPPI TURNI PER LE COMUNITA’ SCOLASTICHE COINVOLTE!
In realtà, sarebbe più corretto parlare di TRIPLI TURNI. Infatti, le recenti disposizioni di sicurezza conseguenti all’emergenza covid-19, a causa della inidoneità degli ambienti scolastici a garantire il
distanziamento richiesto in classi che contano anche 25-30 studenti, già avevano fatto presagire una
possibile turnazione.
Quindi, in mancanza di ambienti e di aule, la prospettiva non è più soltanto dei DOPPI TURNI, ma
addirittura dei TRIPLI TURNI se non, molto verosimilmente, QUADRUPLI in orario pomeridiano e
serale sino alle ore 22.00!
Provate a immaginare cosa possa rappresentare per una famiglia gestire un menage in cui i figli
debbano andare a scuola di pomeriggio, alternandosi ai compagni! Provate a immedesimarvi nei
genitori di studenti e studentesse con disabilità, anche gravi, chiamati a misurarsi con servizi di
trasporto, educatori, scuola pomeridiana, terapie…
Una scuola che turna è una scuola che non riesce a fornire nemmeno i livelli minimi essenziali di
prestazione, è una scuola in affanno, povera, che arranca, finge di offrire opportunità, ma di fatto
rischia di restare formalmente adempitiva rispetto all’obbligo costituzionale di istruzione.
E’ davvero questa la scuola che vogliamo?
Anni di sacrifici buttati al vento?
E’ possibile che ancora oggi, quando si assiste alla costruzione in pochi giorni di ospedali dotati
di modernissime attrezzature, ci si senta dire che non è possibile trovare e realizzare spazi per
consentire di fare scuola accettabilmente?
Perché la scuola di Barletta è condannata sempre a mendicare ambienti?
Qualche pubblico amministratore, questa domanda se l’è posta? Saremmo sinceramente
interessati a conoscere la risposta che si è dato.
Perché gli studenti e le studentesse di Barletta, una città nota in tutto il territorio nazionale e
internazionale per la sua cultura e la sua storia, devono sentirsi cittadini e cittadine di serie B?

Perché i lavoratori e le lavoratrici della Scuola, tenuti dell’apertura di spazi mentali per i propri
studenti secondo il dettato ministeriale, devono poi essere costretti a lavorare in spazi fisici
assolutamente inadeguati anche prima dell’emergenza?
Come potranno gli studenti e le studentesse del Cassandro Fermi Nervi e quelli del Garrone,
futuri protagonisti della vita politica e sociale, apprendere la doverosa cura che la politica e gli
amministratori locali devono offrire ai propri cives, se essi stessi non ne sono oggi primi destinatari
nel rispetto del diritto costituzionale all’istruzione?
Siamo docenti ed educatori, il nostro compito è anche quello di contribuire, in misura
determinante, a far crescere la personalità di tutti i nostri studenti, a radicare i loro valori, a definire
e consolidare le loro speranze, a metterne alla prova intelligenza, socialità, creatività, a rendere
ciascuno di essi un cittadino.
Non lasciateci soli in questo.
Non aspettatevi che, oltre ad aprire spazi mentali, possiamo inventare anche spazi fisici.
Non è nostra prerogativa costruire scuole, realizzare ambienti, dare ai nostri studenti aule,
laboratori, segreterie…
Non chiedeteci di contendere con altre scuole brandelli di metri cubi.
Non consentiteci di invidiare gli spazi destinati ad altre pubbliche istituzioni.
Vogliamo continuare a fare con serenità quello che la Scuola deve saper fare: preparare il
domani della nostra civiltà e della nostra democrazia.
Con le parole del Presidente Mattarella ci piace concludere ricordando che “quando si
danneggia una scuola viene ferita, in realtà, l’intera comunità nazionale”. Allo stesso modo, quando
una scuola risorge o quando un’aula viene restituita è l’intera società che ne trae beneficio.
Ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.
Barletta, 10 luglio 2020

Docenti dell’IISS Nicola Garrone