E’ stato firmato in serata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il Decreto Ristori, un provvedimento di circa 5 miliardi di euro. La misura più rapida e veloce sarà il fondo perduto alle aziende che vedono ridotte le entrate o chiudono la propria attività. Entro il 15 novembre arriverà a queste imprese un ristoro anche maggiore rispetto a quanto già arrivato con il dl Rilancio. Verrà preso come riferimento il fatturato mensile.

La seconda misura è il credito di imposta sugli affitti al 60% per 3 mensilità. Il credito può essere usato in compensazione o può essere ceduto anche al proprietario dell’immobile. Gli indennizzi raddoppieranno, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per le attività chiuse come piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, impianti sciistici, catering, cinema, sale giochi e sale bingo. Ristoranti, pub, pizzerie e affini avranno diritto a 1,5 volte la cifra ricevuta in estate (l’indennizzo sarà dunque superiore del 50%), chi si è visto chiudere l’attività riceverà il doppio. La percentuale dipenderà dal codice Ateco della categoria.

Per discoteche, sale da ballo e night-club, infine, il contributo quadruplica. Eliminata la seconda rata dell’Imu prevista per dicembre. Prevista un’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera. 400 milioni di euro per le fiere internazionali cancellate per la pandemia.

Per le aziende interessate dal DPCM è prevista anche la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre. Per tutte le imprese garantite altre 6 settimane di cassa integrazione Covid utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo, prorogando il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio.