Circuito Sakhir, Manama, Bahrain, lo stesso dove sfrecciano le monoposto con a bordo i fenomeni della Formula 1. È il teatro dei sogni che Benny Strignano ha trasformato in qualcosa di reale, concreto e straordinariamente bello: il primo successo internazionale della sua carriera. Ha fatto centro il 22enne pilota barlettano alla “Dodici Ore del Golfo”. É salito sul gradino più alto del podio nella categoria Gt4 insieme a Piero Randazzo, Michele Camarlinghi e Jean Luc D’Auria. I quattro hanno percorso più di 2000 chilometri alla guida della Mercedes Gtr Amg Gt4. Ci teneva a ben figurare, Strignano. È tornato in Italia con una vittoria da incorniciare.

Ha vinto, Strignano. E soprattutto ha cominciato a respirare l’aria dei grandi nel Bahrain.

E la dedica per il successo è sempre per una persona speciale.

Orgoglioso del trionfo. Orgoglioso anche e soprattutto per aver difeso con onore i colori della sua Barletta oltre i confini nazionali.

Soddisfatto, sì. Appagato per nessun motivo al mondo. Strignano ha già la testa rivolta alla “Porsche Carrera Cup Italia”. Nel 2020 ha partecipato alle conclusive tre prove della prestigiosa competizione nazionale e nell’ultima, a Monza, ha sfiorato il podio piazzandosi quinto in gara-1 e quarto in gara-2. Quest’anno avrà la possibilità di disputare il campionato sin dalla prima tappa, in programma dal 4 al 6 giugno a Misano Adriatico.

L’intervista integrale su News24.City.