«Nella (brutta) storia dell’area in viale Ferdinando Cafiero, allo tsunami delle prime ore sta (finalmente) subentrando una più attenta e seria ricostruzione dei fatti sul piano amministrativo e delle cosiddette “carte” comunali ormai sempre più sotto gli occhi di tutti coloro i quali si dichiarano preoccupati per ogni possibile negativo sviluppo.

Come realtà associative operanti da decenni nel tessuto socio-culturale di Barletta, interveniamo nel dibattito mediatico ringraziando chi ospiterà questo intervento ed anche quanti, operatori dell’informazione su scala cittadina, se ne asterranno senza darne conto ai propri Lettori ed al proprio pubblico (inserzionisti compresi) per comprovati motivi di opportunità o di schieramento…

I soci del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia Organizzazione di Volontariato e dell’Archeoclub d’Italia Canne della Battaglia Barletta Associazione di promozione sociale (entrambi in regola con la riforma del Terzo Settore e dunque pienamente legittimati anche a termini di legge) hanno individualmente seguito come cittadini barlettani le vicende riportate dagli organi di stampa e dai canali istituzionali, traendone una valutazione sommaria che qui si riporta affidata al proprio legale rappresentante.

Lo strepito e la baraonda sollevata soltanto negli ultimi giorni da parte di una fazione politica riconoscibile nel gruppo “Fratelli d’Italia” presente in consiglio comunale e composta da tre eletti (sostenitori dell’attuale maggioranza) ha alzato una cortina fumogena sulla valenza dei predetti quali “conoscitori” degli atti amministrativi contro i quali si sono detti tardivamente scandalizzati. Infatti, tali atti risultano pubblicati all’albo pretorio informatico del Comune di Barletta già dallo scorso mese di dicembre: con data del 15 dicembre quello denominato “Atto endoprocedimentale edilizio n. 18/2020” a firma della posizione organizzativa ing. Vincenza Mansi quale delegata dal dirigente di settore Lamacchia e con data 20 dicembre quello denominato “Provvedimento Autorizzativo Unico – Edilizia 01/2020”  a firma della dirigente Scommegna  (Sviluppo Economico e Attivita’ Produttive, Responsabile Suap), mentre solo il terzo (la “voltura” meglio specificata della licenza commerciale) è in data 10 marzo ultimo scorso.

Il commento unanime dei nostri Soci è stato giustamente rivolto verso coloro i quali, consiglieri comunali, avrebbero dovuto essere per la loro carica e le proprie responsabilità amministrative loro per primi a conoscenza degli atti prodotti nel Comune… Alla pari di tutti i loro stessi “colleghi” (di maggioranza come di opposizione) che pare essersi risvegliati dal generale stato di letargo solo a seguito della montante protesta denunciata via social tramite vari profili Facebook.

A questi giudizi di tipo generale, vanno aggiunte, più nello specifico, le più profonde perplessità sul futuro utilizzo del fossato quale luogo destinato ad ospitare le manifestazioni collegate alla Disfida di Barletta come attrattore turistico tanto decantato anche dagli attuali amministratori comunali della giunta comunale in carica in uno scenario che rischia di essere fortemente compromesso dalla (futura?) esistenza della struttura a realizzarsi.

In tal senso, il noto artista Borgiac (Giacomo Borraccino) ha sintetizzato il comune pensiero dei Soci nella vignetta che qui si allega con preghiera di pubblicazione nell’attesa di ulteriori interventi».

Nino Vinella, giornalista