“Trovo inaccettabile, in particolare modo oggi nella giornata internazionale dell’infermiere, ricevere continue lamentele e proteste degli operatori sanitari piuttosto che ringraziarli per il loro prezioso operato. Da loro la denuncia dell’insostenibile situazione sanitaria dell’Ospedale “Mons. Dimiccoli” di Barletta, in merito alle liste d’attesa per interventi chirurgici ortopedici urgenti”. Ad intervenire sul tema è il consigliere regionale e presidente del gruppo PD Filippo Caracciolo.
“Non esistono soltanto pazienti Covid. Ci sono persone – afferma Caracciolo – che non riescono da mesi a sottoporsi a interventi chirurgici improcrastinabili anche nei reparti di Oculistica e Otorinolaringoiatria, e a visite specialistiche. Anche chi lotta ogni giorno contro malattie oncologiche ha diritto ad assistenza sanitaria e occorre riprendere urgentemente le attività di screening e prevenzione. La situazione è umanamente inaccettabile”.
“Quando i cittadini non si sentono sicuri – prosegue il consigliere regionale- evidentemente si sta sbagliando qualcosa. Ho più volte sollecitato gli organi sanitari e amministrativi preposti per instaurare un dialogo costruttivo, per confrontarci su soluzioni fattibili ed efficaci in modo da affrontare le problematiche dell’ospedale di Barletta, che è un presidio sanitario di riferimento per le popolazioni dei paesi confinanti (ASL BAT), oltre che per alcuni comuni della ASL di Bari (Corato, Ruvo Molfetta). Mi sorprende il fatto che la dirigenza sanitaria sempre così puntigliosa ed attenta alle vicende delle strutture del territorio oltre che sempre presente a cerimonie e tagli del nastro non sia al corrente di tale situazione e non intervenga per risolverla. È a dir poco singolare inoltre che, mentre alla Fiera del Levante sono stati chiusi due BLOCCHI COVID e contemporaneamente il Policlinico di Bari sospende le attività per il BLOCCO M, le rianimazioni e i Presidi sanitari della ASL BAT continuano a essere sovraffollati, perché il 118 è dirottato a Barletta”.
“Non posso restare senza alcuna risposta e soprattutto indifferente a questa situazione che sta diventando sempre più incresciosa.  Si tratta di essere umani, non soltanto di gestire dei numeri. A fronte di numerose mail e rimostranze verbali di proteste e lamentele di cittadini esausti, delusi e smarriti. Le persone hanno il sacrosanto diritto di curarsi. Purtroppo, in questa situazione – conclude Caracciolo – chi non ha la possibilità di spendere di tasca propria soldi per la salute, non ha alternative se non il dolore. Tutto questo va a discapito dell’identità dell’ospedale di Barletta, che in passato rappresentava un’eccellenza del territorio pugliese (reparto Ortopedia), ora riconvertito in reparto Covid da più di sei mesi, creando una situazione di grave disagio”.