Parola chiave: semplificazione, in ogni ambito della pubblica amministrazione. Dai concorsi espletati in cento giorni massimo alla riforma globale del fisco, con poche aliquote. Nel giorno in cui Forza Italia lancia la sua campagna nazionale di raccolta firme (anche online) a sostegno di un ampio progetto di riforma fiscale denominato “Meno tasse, più crescita”, il senatore Dario Damiani ne ha illustrato i punti salienti a Barletta ieri mattina presso la sede del partito in via Monfalcone 51.
«La riforma fiscale non è certo una novità dell’ultima ora per Forza Italia, anzi potrei dire che si tratta della “battaglia delle battaglie”, portata avanti da anni – dichiara il parlamentare azzurro – oggi più che mai ineludibile, considerata la situazione di grave crisi economica generata dalla pandemia. Bene i ristori ma, grazie alla campagna vaccinale a cui il generale Figliuolo ha impresso un cambio di passo straordinario, il Paese è in grado di rimettersi sulle sue gambe, che sono quelle del lavoro, della produzione di reddito e dei consumi. In questa fase di ripartenza, è necessario che il fisco non sia vessatorio nei confronti del cittadino, ma ne ascolti le esigenze, in un dialogo costruttivo per entrambi».
Quali i principali contenuti della riforma proposta da Forza Italia? «Senza dubbio diciamo “No” all’introduzione di nuove tasse, in primis quelle che da sempre piacciono tanto al PD, come la tassa sulle successioni o sugli immobili: assurdo che i patrimoni familiari degli italiani, costruiti con decenni di sacrifici, siano tassati nel momento in cui un genitore lascia ai figli il frutto del proprio risparmio. Chiediamo poi di bloccare le cartelle esattoriali fino alla fine dell’anno 2021 e introdurre la pace fiscale con l’azzeramento del magazzino fiscale».
La sanatoria dei debiti pregressi «potrebbe generare le risorse utili a finanziare, nel primo triennio, la fase di avvio di una riforma capace di ridurre in modo tangibile la pressione fiscale». Altro punto chiave, il definitivo superamento dell’Irap. No assoluto a «qualsiasi forma di reintroduzione dell’Imu sulla prima casa, la cui abolizione fu voluta da Silvio Berlusconi». Per la riforma dell’Irpef, Forza Italia – secondo quanto si legge nel documento depositato in Parlamento – punta a ridurre a tre (15%, 23% e 33%) le aliquote ridefinendo i contenuti della base imponibile e ampliando la No tax area, estesa fino a 12 mila euro. La seconda aliquota Irpef si configurerebbe, dunque, come una “Flat Tax del ceto medio” per i redditi da 25mila a 65mila euro.
«Il minor gettito Irpef sarebbe compensato con una reale ed efficiente spending review, recupero di costi intermedi, tax expenditure e web tax», puntualizza il senatore Damiani. La campagna di adesione a questo progetto di riforma fiscale proseguirà nei prossimi giorni nei gazebo allestiti nelle città e presso le sedi del partito. A Barletta sarà possibile firmare in via Monfalcone n. 51.