L’amarezza per la bruciante eliminazione in semifinale playoff di Eccellenza per mano del Corato va ancora smaltita, presente e futuro sono da decifrare e già dietro l’angolo. Sono i capisaldi messi nero su bianco dalla dirigenza del Barletta 1922, affidati a una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club biancorosso. Tempo di tracciare bilanci, definiscono questa seconda parte di giugno dalle stanze dei bottoni. Quelli legati sul campo a una bizzarra regular season, più simile a un mini-torneo con 10 partite giocate e con una sola promozione in D, in palio tra due gironi e solo attraverso i playoff.

“Senza stadio, senza pubblico e con le nostre aziende messe in difficoltà dalla pandemia – precisano i dirigenti – siamo riusciti a mantenere una rosa competitiva fronteggiando lo stop del campionato e garantendo ai ragazzi un trattamento che loro stessi hanno riconosciuto essere straordinario”. Il campanello d’allarme, come da sei anni a questa parte nella città della Disfida, coincide con lo stadio: “Senza avere la certezza di poter disputare le nostre gare interne al “Puttilli” -scrivono – non avremo alcuna possibilità di programmare un torneo consono al blasone del Barletta”.

Dalla disponibilità del Puttilli dipende anche la possibilità di presentare e vedere accolta una domanda di ripescaggio. “Senza lo stadio a settembre diventerebbe inutile sperare in un supporto istituzionale mai realmente concretizzatosi e chissà potremmo anche valutare l’ipotesi di giocare in altre città come Trani o Canosa – prosegue la nota, con una precisazione: “Non accetteremo promesse di consegna stadio a campionato in corso come accade da 7 anni”. Allarme biancorosso, mentre alle porte c’è il 2022, anno del centenario della storia del Barletta Calcio.