Anche quest’anno la festa patronale di Barletta è volta al termine, e per la seconda volta i festeggiamenti sono stati condizionati dalla pandemia di Covid-19. Rispetto allo scorso anno, tuttavia, la città ha cercato di “ricordare un tiepido sentimento di festa”, come ha affermato il sindaco Cosimo Cannito.
È stata una festa diversa dal solito, con alcune mancanze importanti e alcuni elementi che hanno portato per le strade l’inconfondibile aria della Festa della Madonna.

Il primo grande elemento mancante, sia dal punto di vista religioso che da quello popolare e folkloristico, è stata la processione, in seguito a una decisione delle autorità religiose della Regione. Che si sia trattato di una misura precauzionale giusta o eccessiva, la mancanza dell’appuntamento religioso che radunava i barlettani per le strade della città è stata sentita in particolar modo dai più credenti. Tuttavia, il momento solenne per questi ultimi non è mancato, poiché domenica mattina ha avuto luogo in cattedrale una Santa Messa Pontificale.

Molto riuscito è stato l’esperimento delle bancarelle disposte lungo la litoranea. Gli ampi spazi hanno permesso a grandi quantità di gente di passeggiare liberamente, salvo alcuni momenti di maggiore affollamento. Gli odori di mandorle caramellate, zucchero filato, porchetta e salsicce provenienti dagli stand dei venditori ambulanti erano perfettamente percepibili anche attraverso la mascherina e non è mancata l’occasione di cenare all’aperto con il tradizionale panino della festa.

Il Luna Park, talmente caratteristico della festa patronale che non era mancato neanche lo scorso anno, ha finalmente ritrovato intorno a sé l’atmosfera festosa e i barlettani non si sono fatti sfuggire l’opportunità di divertirsi tra musica, luci e giri sulle giostre.
Domenica la festa è iniziata più tardi per via della finale degli europei, ma al momento della vittoria le strade hanno accolto l’euforia di migliaia di tifosi, armati di trombette e bandiere.

L’illuminazione per le strade è stata molto scarna, con l’istallazione di una sola luminaria in corrispondenza del Palazzo di Città. Sicuramente una scelta che ha portato un risparmio alle casse comunali, ma era facile dimenticarsi della festa patronale mentre si passeggiava per le vie del centro.
Non è mancata neanche la musica, offerta dall’Orchestra di fiati lirico-sinfonica, composta da nostri concittadini. Si è sentita molto anche la mancanza dello spettacolo pirotecnico, che teneva con lo sguardo all’insù tutta la città.

In conclusione, è stata una festa decisamente diversa da ciò cui siamo abituati, ma ha rappresentato un timido segnale di ripresa, che ha cercato di tenere in considerazione il lento ma progressivo aumento dei contagi a causa della diffusione della variante Delta del Coronavirus. Rivedere tanta gente in giro richiamava inevitabilmente alla mente le strade deserte che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Altra nota negativa, sebbene meno evidente, è stata la generazione di elettricità per le bancarelle attraverso generatori probabilmente inquinanti, dato il forte odore di benzina che emanavano. Senza farne una colpa alla categoria degli ambulanti, per il prossimo anno sarebbe bello non solo sperare in una festa vissuta pienamente, ma anche che l’amministrazione comunale e i commercianti cerchino soluzioni alternative per renderla più sostenibile.