«Accade spesso che tra i proclami e le cose che si fanno ci sia grande incongruenza ma questa volta il tempismo è stato perfetto per smascherare (ancora una volta) l’amministrazione». A scrivere sono i consiglieri di Coalizione Civica Barletta Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto. «Infatti – scrivono – ai fasti con cui viene presentata la candidatura di Barletta come capitale del libro fa da contraltare la cruda realtà degli atti amministrativi e finanziari e quella dello stato della città. Mentre tutti apprendevamo con favore della notizia della candidatura e ci stavamo augurando di veder realizzato questo progetto, qualcuno a Palazzo di Città eseguiva gli ulteriori tagli per il funzionamento della biblioteca comunale. Dal PEG 2021 appena approvato (con oltre 7 mesi di ritardo) viene fuori un’ulteriore riduzione della già esigua somma destinata all’acquisto di libri e riviste che ormai è ridotta sempre più al lumicino. Questa si riduce a 12 mila euro totali a fronte dei 15mila previsti nel 2020 quando sarebbe necessaria una somma pari al triplo per tenere aggiornati gli scaffali della biblioteca di Barletta, un aumento previsto da una nostra proposta approvata dal consiglio comunale ma a cui il Sindaco e la Giunta non hanno mai dato attuazione».
«Ancora più grave è l’azzeramento dei fondi per la biblioteca dei ragazzi che passa dai 16.000 euro dello scorso anno allo zero spaccato per il 2021. La biblioteca appena aperta presso il Parco dell’Umanità ha di fatto chiuso i battenti, una persiana mezza aperta e gli scaffali semivuoti sono il simbolo del fallimento culturale di quest’amministrazione che dopo aver tagliato il nastro ha abbandonato quello che sarebbe dovuto essere un presidio culturale in periferia e che invece è una stanza spoglia e chiusa da più di un anno e lo sarà per sempre a quanto si apprende dal PEG. Uno sfacelo, completato dall’immobilismo sui progetti finanziati ormai 4 anni fa per le biblioteche di comunità presso Palazzo san Domenico e presso la Palazzina Riechlin, progetti ad oggi mai partiti. I superstiti di Palazzo di Città non sperino di utilizzare nuovi annunci per nascondere la polvere sotto al tappeto circa la totale inconsistenza dell’amministrazione in questi tre anni in campo culturale. Dopo la figuraccia per la capitale della cultura, proponiamo al sindaco la candidatura a capitale dell’ipocrisia, un titolo sicuramente più alla portata di quest’amministrazione».