«Un segnale di democrazia e di partecipazione e crediamo che se da un lato i candidati vengono calati dall’alto, noi con metodi democratici scegliamo insieme con la città i programmi, le nostre candidate e candidati». Questo il senso della scelta di presentare un terzo candidato sindaco alla corsa per le prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno il 12 giugno, dichiarate questa mattina da Carmine Doronzo. L’ex consigliere comunale, già candidato sindaco nel 2018, chiarisce l’intenzione, già da noi anticipata, di mettere insieme le forze progressiste, escluso il PD, che in questi anni hanno condiviso l’opposizione all’Amministrazione Cannito; dunque, Coalizione Civica e Movimento 5 Stelle. Tuttavia: «Abbiamo chiesto a queste forze a partire da Coalizione civica, Sinistra Italiana, Italia in Comune, Movimento 5 Stelle, Costituente Democratica di mettersi insieme e dare vita ad un polo dell’alternativa. In queste ore sta ragionando alla possibilità di svolgere delle Primarie per individuare un candidato sindaco di questo polo. Coalizione Civica e Sinistra Italiana mi hanno chiesto di essere il loro candidato».

Si sciolgono gli indugi del Terzo Polo che, probabilmente, conoscerà le Primarie interne fra lo stesso Doronzo e l’avv. Francesco Mazzola. Dunque un passo in avanti per la candidatura del gruppo più di sinistra, che ha chiare le idee progettuali per il rilancio della città, dopo aver svolto «Numerosi incontri e confronti che sono avvenuti comunque successivamente ad un momento di condivisione d’idee e di un programma, perché noi pensiamo che vengano prima i programmi e poi i candidati. Ho un’idea di città legata alle istanze ambientaliste e a quelle per la legalità, perché pensiamo che oggi la città di Barletta debba risollevarsi, risvegliarsi dalla cappa di omertà che la sta avvolgendo e debba ripartire dalla cultura e dal turismo e farlo in modo trasparente, senza padri, padrini e favoritismi».

Doronzo ha iniziato la sua attività in Consiglio comunale, prima con l’Amministrazione Cascella a fianco di Maria Campese poi con quest’ultima a fianco di Ruggiero Quarto e Michelangelo Filannino. «Pensiamo che la rappresentanza politica non possa terminare dentro le Istituzioni, ci sono tante forze politiche, tanti movimenti, tante associazioni anche fuori, che necessitano di essere rappresentati. I due candidati in campo (Cannito e Scommegna, ndr) rappresentano due facce della stessa medaglia, sembrano quasi due centrodestra, uno con i simboli, l’altro con persone che vengono comunque da quella storia».

Insomma, il fronte progressista si divide, anzi Doronzo ritiene che questo Polo “alternativo” sia l’unico reale che parte dalla volontà dei cittadini: «Riteniamo che  – aggiunge – questa città debba creare lavoro e ci sono tante imprese che chiedono interlocuzione con la P.A. Noi dobbiamo fare un patto con loro, dando la possibilità di lavorare bene in questa città, intercettando bandi e finanziamenti e in cambio ci devono dare un lavoro di qualità e un modo di fare impresa responsabile, attento all’ambiente, all’occupazione e allo sviluppo dell’intera comunità. Questi sono i nostri obiettivi e crediamo che possiamo raggiungerli».