«Pur capendo ma non condividendo l’opportunità politica di ascriversi dei meriti che in assoluto non ci sono stati, quantomeno sarebbe stato auspicabile che il PD fosse corretto verso tutti i cittadini invece di inviare a mezzo stampa un comunicato inutile ma soprattutto non rispondente al vero!».
In merito alla questione sollevata in consiglio comunale, relativa al cosiddetto “acquisto dell’immobile di Bar.S.A.”, non le manda a dire l’amministratore unico di Bar.S.A. S.p.A. avv. Michele Cianci, ricordando quanto una parte politica sembra aver talmente mal digerito la rielezione del sindaco Cannito da interferire con la gestione di una società per azioni che invece dovrebbe essere patrimonio di tutti, degno di migliori soluzioni.
«Forse invece di convocare conferenze stampa da cui, leggiamo, ben presto si sono sfilate alcune parti dell’opposizione, si potrebbe provare a comprendere prima e a spiegare poi, nel mero interesse della cittadinanza, quale sia la corretta prospettiva delle cose. Non c’è stata nessuna retromarcia, l’immobile era un affare in quanto i cittadini pagano, da oltre vent’anni, ribadisco – i cittadini – , più di 120.000 euro l’anno per l’affitto dell’immobile tutt’ora occupato da Bar.S.A.».
L’idea di partecipare ad un’asta pubblica per un immobile con le giuste caratteristiche, destinato a diventare quindi potenzialmente un asset del comune di Barletta, è derivata dunque da valutazioni oggettive ricevute da tecnici blasonati che hanno prodotto relazioni dopo aver valutato concretamente documenti e fattibilità.
«Gli ingegneri Lomoro, Barrese e Scassano oltre al geometra Crudo, dunque tecnici sia del Comune sia di Bar.S.A., hanno prodotto opportune relazioni che abbiamo valutato attentamente oltre a sottoporle, a norma di legge, agli uffici comunali preposti incluso collegio sindacale e revisori dei conti. Tali relazioni concordavano sulla bontà dell’acquisto, al prezzo per cui tale immobile era disponibile. Risibile, a crepa pelle, oggi, leggere di meriti, di personaggi che non vantano conoscenze tecniche e che si permettono di mettere in dubbio il lavoro dei detti professionisti».
«È appena il caso di ricordare, nessuno finora lo ha mai fatto, che grazie, proprio all’ing. Francesco Barrese e Francesco Lomoro se la nostra città ha avuto l’approvazione di ben 6 progetti su 6 del PNRR per diversi milioni di euro. La detta gara, aperta a tutti, ovviamente non poteva prescindere dall’andamento dell’asta stessa e da una tempistica che per sua stessa natura avrebbe prodotto attese e risultati non certi. Se i sedicenti trionfatori hanno letto le carte, come dicono e le hanno lette bene, avranno letto anche la perizia di quell’immobile, sottratto alla criminalità organizzata, fatta dal tecnico del tribunale, Ing. Matteo Quagliarello, con criteri rigidi, è di 1.526.000 euro. Se non ci fossero stati rilanci, acquistarlo alla metà, sarebbe stato un affare o no?».
«La risposta è data dal semplice fatto che l’immobile è stato acquistato da altro concorrente a circa 100.000 euro in più, ciò significa che sarebbe stato un grande affare. L’unica cosa che ha fatto desistere dall’acquisto, dopo la lievitazione del prezzo, è stato il vincolo, dato dai tecnici valutatori, di dover acquistare gli immobili confinanti per il trasferimento di tutta la sede BAR.S.A.».
«Leggo di “trionfalismi con cui veniva annunciata la possibilità di acquistare un immobile”. Forse il PD avrebbe preferito degli amministratori tristi di fronte alla possibilità di sanare un esborso fisso di affitto a carico dei cittadini che, almeno in piccola parte, il Partito Democratico dovrebbe rappresentare? Non andrò oltre ma devo avere l’onestà intellettuale, e chiederne conto al PD, di confermare che i presunti abusi insanabili ascrivibili al detto immobile sono invece sanabilissimi secondo i pareri tecnici in nostro possesso. Pareri tecnici firmati e controfirmati, non chiacchiere di partito, ignorante in materia».
La valutazione negativa a voler procedere con ulteriori offerte, allo stato attuale, deriva dunque da un diverso costo dell’immobile, ancora del tutto ipotetico e potenzialmente in grado di salire ancora. Bar.S.A. S.p.A. ha deliberato un parere nella propria assemblea ordinaria, rimettendo all’Amministrazione comunale, proprietaria di Bar.S.A., di poter esprimere una decisione in merito. Democraticamente e come sempre a vantaggio dei cittadini di Barletta.
«Ad onor del vero, il consiglio comunale monotematico è stato un inutile dispendio di soldi dei cittadini, atteso che la decisione di non proseguire l’asta è stata presa in assemblea BAR.S.A. il giorno precedente – conclude Cianci. Bene si sarebbe fatto ad evitare quelle inutili spese».