Sabato 17 settembre, dalle ore 9 alle ore 13, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza dei pazienti – dedicata quest’anno al tema della sicurezza farmacologica – sarà offerto, con accesso libero, presso l’UOC di Medicina Interna dell’Ospedale Bonomo di Andria un servizio gratuito di revisione della terapia farmacologica a soggetti che assumono cronicamente 5 o più farmaci al giorno.

Il personale sanitario presente verificherà – attraverso un software, messo a disposizione dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – se la combinazione di farmaci assunti va bene o può essere migliorata. Al termine della valutazione verrà rilasciato un referto da portare in visione al proprio medico curante per le decisioni opportune. Si raccomanda di portare con sé tutti i farmaci assunti, compresi prodotti da banco, integratori e farmaci alternativi.

L’Iniziativa è coordinata dall’Italian Network for Safety in Healthcare, in collaborazione tra il Dipartimento Farmaceutico Asl Bt e l’UOC di Medicina Interna del Bonomo di Andria, con il patrocinio dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), Cittadinanzattiva e SIFACT (Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia).

“Tutte le persone che assumono 5 o più farmaci avranno la possibilità di avere un colloquio con noi – afferma il dott. Salvatore Lenti, Direttore dell’UOC di Medicina Interna del Bonomo – prendere più farmaci non significa essere curati al meglio in quanto vanno sempre valutati diversi fattori di rischio. Alla fine della visita consegneremo un report attraverso il quale il paziente ed il suo medico di medicina generale potranno rendersi conto della presenza di eventuali interferenze tra i vari farmaci o di effetti avversi”.

“La gestione delle cronicità è una delle sfide più importanti della medicina nel prossimo futuro – prosegue il dott. Cataldo Procacci, Dirigente Farmacista Asl Bt – in questa ottica è importante una alleanza terapeutica tra medico, paziente e farmacista con l’obiettivo di evitare la prescrizione e l’assunzione di farmaci non necessari. Del resto una attenta deprescrizione, tenendo conto degli obiettivi di cura del singolo paziente e volta ad indentificare evidenti o potenziali effetti negativi che superino i benefici correnti di un farmaco, può certamente portare ad un efficientamento delle cure”.