Parola di Francesco Farina dopo il 2-1 sul Fasano, partita che ha permesso al Barletta di chiudere l’anno e il girone di andata in seconda posizione a -4 dalla Cavese. Considerazioni sparse su un numero: 18, tanti quanti i gol segnati dai biancorossi – gli stessi del Nardò – che fanno di quello allenato dal trainer di Caserta il quintultimo attacco per rendimento nel girone H di Serie D. Sei di questi portano la firma di Nicola Loiodice, numero 10 e capocannoniere della squadra. Eppure il Barletta è stato bravo a ottimizzare il profitto davanti al portiere avversario. Merito di un gruppo solido, organizzato dal punto di vista tecnico e tattico, di carattere e capace di blindare la propria porta. 13 i centri al passivo, seconda miglior difesa del torneo alle spalle proprio del Nardò. Il calciomercato di dicembre ha però garantito a Farina due validissime risorse in più per l’attacco: salutati Pignataro e Zaldua, sono arrivati Michele Scaringella dalla Nocerina e Matteo Di Piazza dal Brindisi.

La sosta natalizia, unita al test contro l’Austria Salisburgo, hanno permesso di amplificare la conoscenza tra i nuovi arrivati e lo zoccolo duro di una squadra che lavora insieme da tre stagioni di fila. Scaringella e Di Piazza si contenderanno nei piani di Farina il ruolo al centro dell’attacco, dove nella prima parte di stagione si sono alternati Russo, un’ala, e Lattanzio, attaccante che preferisce agire accanto a una prima punta fisica. Dovranno dare il loro contributo in termini di profondità, sponde – come fatto dallo stesso Di Piazza contro il Fasano da subentrante – e gol. Una richiesta per un 2023 che vede i biancorossi tra le candidate per restare al tavolo dei grandi fino alla fine.

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