Una grande barlettana che ha riempito questo secolo di risate, memoria e cultura popolare. Negli ultimi anni ho avuto il privilegio di instaurare un bel rapporto con la sig.ra Borgia, sempre tanto amata e al centro di tanti aneddoti soprattutto divertenti. Non si può non ricordare la sua grande attenzione al dialetto barlettano, che con il prof. Gino Garribba ebbe modo di divulgare attraverso fantastiche poesie divertenti che rappresentavano una barlettanità che fu, raccontata in maniera assolutamente slegata da ogni limite temporale.

Testimone di quasi un secolo, avrebbe compiuto novantuno anni il prossimo agosto. Certo la sua fisicità non era più quella di un tempo, ma nel suo sguardo profondo e nel tono della sua voce si comprendeva la forza entusiasmante di una guerriera che lottava anche per la memoria del suo tempo.

I suoi racconti, le sue barzellette allietavano tutti, e molti non riuscivano neanche a contenere la risata per ciò che raccontasse con la sua grande verve e l’immancabile attualizzazione del contenuto. Infatti, qualunque storia, qualunque aneddoto sapeva ben congegnarlo rendendo attuale ciò che raccontava. Tanti i ricordi, anche personali, intrattenuti con l’intramontabile Nietta.

Il deciso timbro della sua voce risuonava spesso nelle vie del centro di Barletta, nei pressi della sua abitazione, sempre intenta a salutare i tanti amici e conoscenti.

Lunedì pomeriggio i funerali, ma una pietra tombale su Nietta non sarà mai posta nella memoria e nel cuore di molti cittadini barlettani che l’hanno amata. Le piaceva ricordare, spesso e volentieri, di suo padre già comandante dei vigili urbani di Barletta durante la guerra e quel fatidico settembre del ‘43, per cui qualche anno fa è stata intitolata la sala operativa del Comando di polizia locale, che però all’epoca dell’intitolazione si trovava ancora nella struttura di via Municipio. Suo padre Francesco ha ricoperto la carica di comandante dei vigili urbani a Barletta dal 1925 al 1966.