Oltre centocinquanta partecipanti, tra cui il sindaco di Barletta Mino Cannito, per il primo appuntamento della nuova stagione di ”Storie e Libri”, rassegna culturale organizzata dall’associazione Piazza Marina in collaborazione con la libreria Mondadori di Barletta. Primo ospite nella splendida cornice del Circolo Unione Barletta, per un tris di incontri che comprenderà anche Valerio Nicolosi e Sarah Maestri, è stato lo scrittore e filosofo Marcello Veneziani che ha presentato, in un dibattito con il giornalista Paolo Ruscitto, il suo ultimo libro ”Scontenti. Perché non ci piace il mondo in cui viviamo”.
Uno zoom sulla società attuale e su un sentimento, quello della scontentezza, che è diventato un tratto caratteristico della cultura occidentale. Una visione che, secondo Veneziani, risiede all’interno di noi. ”Ci possono essere diverse cause-commenta-in quanto possiamo essere scontenti per la società in cui viviamo, per il lavoro ecc, ma la nostra è una scontentezza intima. Pensiamo di vivere nel mondo peggiore, eppure i dati dicono molto spesso il contrario. Non siamo contenti di come viviamo perché siamo convinti che dentro di noi possa mancare qualcosa che poi riversiamo nella società”.
L’antidoto secondo l’intellettuale di origine biscegliese risiede nell’accettazione. ”Pensiamo di trovare la realizzazione al di fuori, ma dobbiamo partire da un’accettazione intima della realtà. Non voglio assolutamente dire che debba andarci sempre bene tutto o che la realtà sia perfetta. Abbiamo il dovere spesso di contestarla, ma, quando non dipendono da noi determinate cose, cercare di accettarla”.
Una scontentezza che ingloba più temi, incluso quello del potere. ”A lungo il potere si è retto sulla rassegnazione dei sudditi, poi ha puntato sullo scontento e sulla possibilità di usarlo a proprio vantaggio. Oggi siamo scontenti, anche giustamente, della guerra in Ucraina, della pandemia, della crisi economica, ma il sistema politico italiano non è che la ”bambola più piccola” di una matrioska ben più grande che comprende grandi aziende internazionali e organizzazioni sovranazionali. E cosa accade? Quello che di fatto accade con ogni cosa che viviamo. Seguiamo un leader, poi passa immediatamente di moda. Il tempo è diventato più compresso e rapido”.
Pesa anche, in chiosa, l’assenza di un’ideologia. ”La società umana ha sempre creduto in qualcosa: politica, religione, tradizione ecc. In un’epoca che si fonda sulla secolarizzazione oppure sulla perdita di centralità dei partiti, ci troviamo spaesati, soli. Questo perché l’uomo ha bisogno in un’ideologia e, attraverso questa, ritrova sé stesso. E’ inevitabile che poi l’unico periodo in cui vive sia quello del presente: quando ero bambino, guardavo con ottimismo il futuro, ora non posso dire che i giovani di adesso siano proiettati con la stessa visione”. Il prossimo appuntamento per ”Storie e libri” è fissato per il 14 aprile, quando sarà ospite il giornalista Valerio Nicolosi, mentre il 5 maggio toccherà all’attrice Sarah Maestri.
A cura di Giacomo Colaprice