Sarà un Barletta in edizione rimaneggiata quello che farà visita al Fasano nella 34esima e ultima giornata del campionato di Serie D, girone H. Dopo il dolce del 3-2 in rimonta sul Nardò di domenica scorsa, arriva infatti l’amaro. Che coincide con il referto del giudice sportivo dopo il match dello stadio Cosimo Puttilli. La multa di 1500 euro comminata alla società per 6 fumogeni introdotti e utilizzati da alcuni tifosi, uniti al “ripetuto lancio di getti di acqua verso gli avversari”, fa la somma con i forfait sul campo. alle preventivate squalifiche per un turno di Marangi, espulso contro i neretini, e Maccioni, diffidato e ammonito nell’ultima partita giocata, si sommerà infatti quella in panchina di Francesco Farina. L’allenatore campano è stato fermato per due turni, si legge, per avere al 52′ del secondo tempo spintonato un calciatore avversario che correva verso l’arbitro per protestare. Il tutto pochi istanti dopo il gol del definitivo sorpasso realizzato su rigore da Loiodice, contestato dalla formazione di Nicola Ragno.

Seconda squalifica per due turni dopo quella comminata all’allenatore a marzo, quando Farina non fu in panchina nelle partite contro Afragolese e Brindisi. Per rivederlo alla guida della squadra sul terreno di gioco, allora, il Barletta dovrà confidare nell’approdo in finale playoff. Un traguardo che passa anche dal prossimo weekend: il compagno di viaggio di Lattanzio e compagni al momento è infatti la quarta posizione con 61 punti. Per chiudere sul podio e scavalcare proprio il Nardò, al momento avanti di una lunghezza, i biancorossi dovranno vincere sul campo del Fasano e sperare che i salentini non facciano altrettanto in casa contro la Team Altamura, formazione a sua volta costretta a incamerare i tre punti per credere nel quinto posto. Combinazioni che passano dagli ultimi 90 minuti della regular season, in cui il Barletta dovrà ancora fare attenzione ai cartellini per evitare spiacevoli sorprese in chiave playoff. Tra i diffidati ci sono infatti Vicedomini, a nove gialli stagionali, Loiodice, Milella e Cafagna a quota 4. I primi due, in particolare, sono stati dei pilastri dell’annata biancorossa. E sulla valutazione del loro impiego al Curlo occorrerà anche tener conto di questa piccola ma percettibile spada di Damocle.