Un rapporto consumato all’interno dell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta e due ipotesi contrastanti: l’abuso sessuale ai danni di una ragazza poco più che 18enne, in stato di fragilità, e la versione di un ausiliario di 60 anni, che sostiene che si è trattato di un rapporto consenziente.

La vicenda è finita al centro di un’indagine della Procura della Repubblica di Trani, che ha iscritto l’uomo nel registro degli indagati, disponendo anche un incidente probatorio, fissato per il prossimo 13 dicembre.

La presunta violenza sarebbe avvenuta a Ferragosto nel reparto di Psichiatria del “Dimiccoli”, dove la ragazza era ricoverata, e sarebbe emersa pochi giorni dopo quando la giovane, accompagnata dalla madre, si sarebbe presentata al Pronto Soccorso a causa di un forte stato di agitazione. In ospedale avrebbe raccontato di aver avuto un rapporto sessuale (configurabile come presunto abuso) con un ausiliario in servizio presso la struttura sanitaria.

Sono scattate così le procedure del cosiddetto “Codice Rosa”, protocollo a tutela delle vittime di violenza, che prevede anche una serie di accertamenti medici specifici, che avrebbero confermato il rapporto sessuale.

Tutti gli elementi raccolti sono stati trasmessi alla Procura di Trani, che ha quindi fatto partire un’indagine, condotta dai carabinieri, che ha portato all’identificazione del presunto responsabile: un 60enne dipendente della Sanitaservice della ASL BT, spostato in un altro luogo di lavoro non appena la ragazza ha denunciato l’accaduto.

L’uomo, dal canto suo, conferma di aver fatto sesso con la giovane, parlando tuttavia di atto consenziente. L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Lucio Vaira, mira a chiarire i contorni di questa delicata vicenda.