Il consiglio comunale di Barletta ha approvato il nuovo regolamento della Polizia Locale adeguando quello vecchio alle sopravvenute normative regionali e nazionali. Sul provvedimento c’è stata la convergenza dell’intera maggioranza, compreso il voto favorevole di tutti i consiglieri di Forza Italia e di “Barletta al centro”. Le opposizioni di centrosinistra, pur disposte a dare il proprio consenso al regolamento, hanno fatto marcia indietro davanti alla proposta di un emendamento che introduceva tra le armi e gli strumenti di difesa a disposizione degli agenti di polizia locale, oltre a pistola semiautomatica, bastone distanziatore, giubbotto antiproiettile e spray al peperoncino, anche il taser, il dispositivo che produce scariche elettriche per impedire il movimento del soggetto colpito. Le minoranze hanno chiesto di ritirare l’emendanemento per successivi approfondimenti in seno alle commissioni consiliari competenti ma la maggioranza ha proceduto senza remore all’approvazione. Netto il giudizio negativo di Coalizione Civica verso l’adozione di uno strumento che potrebbe avere conseguenze letali su soggetti con patologie cardiovascolari. Il Comandante della Polizia Locale, Savino Filannino, ha chiarito che l’adozione del taser avverrebbe in via sperimentale e per massimo due unità per turno, come sta accadendo in città come Milano, e solo dopo che gli agenti avranno seguito uno specifico corso di formazione. Il suo utilizzo, inoltre, dovrà essere prima disciplinato con apposita delibera di giunta. Ma aldilà delle dotazioni autorizzate, emerge un altro dato significativo dalla relazione del comandante e cioè il sottodimensionamento dell’organico. A Barletta, stando alla normativa che prevede un agente ogni 500 abitanti, servirebbero almeno 140 unità di Polizia Locale mentre sono solo 74 quelle attualmente in servizio.