Non ci sono i numeri per approvare il Piano Casa e il centrodestra guidato dal sindaco Cannito incassa una dura battuta d’arresto nel consiglio comunale andato in scena ieri a Barletta. Sono diverse le defezioni nella maggioranza che impediscono di raggiungere i 17 voti necessari al via libera: al momento della deliberazione erano presenti solo 16 consiglieri, mentre le opposizioni, in dissenso, avevano già abbandonato l’aula. Rispetto alla seduta dello scorso 10 luglio, quando il provvedimento aveva superato un primo passaggio in consiglio con 19 voti favorevoli all’adozione, sono mancati i voti dei consiglieri Vito Tupputi, Massimo Spinazzola e Adelaide Spinazzola.
Un quadro numerico desolante che ha costretto il sindaco Cannito a ritirare il provvedimento sulle B5, in discussione subito dopo. La mancata approvazione del Piano Casa ha riacceso la polemica tra maggioranza e opposizione in materia urbanistica, un confronto che va avanti ormai da oltre sei mesi. Il centrodestra accusa l’opposizione di aver boicottato un provvedimento che ridefinisce alcune norme sulla ristrutturazione degli immobili, concedendo regolarizzazioni e facilitazioni ai proprietari. «Uno strumento approvato dal centrosinistra regionale – sostengono dalla maggioranza di Cannito – che avrebbe potuto rappresentare un volano per lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro a Barletta».
Di tutt’altro avviso il Partito Democratico, secondo cui il Piano Casa presentato dal centrodestra sarebbe stato snaturato rispetto al testo originario, sul quale maggioranza e opposizioni stavano lavorando insieme in Commissione Urbanistica. In particolare, viene contestata l’introduzione di maglie urbanistiche estranee all’abitato e mai condivise né discusse, di cui molti consiglieri non erano a conoscenza. Ora toccherà soprattutto a Forza Italia, principale partito della coalizione di Cannito e forza che esprime anche l’assessore all’Urbanistica Pierpaolo Grimaldi, tentare di ricucire uno strappo che rischia di avere ripercussioni sulla tenuta futura della maggioranza.


































