Lo scorso 20 gennaio è scaduto il termine per l’entrata in vigore dell’obbligo di dotare gli impianti sportivi dilettantistici di un defibrillatore, ma alla scadenza è stata concessa una proroga di sei mesi.

“Una decisione inaccettabile perché la salute e l’infarto non ammettono proroghe”, commenta il consigliere regionale Ruggiero Mennea. “Lo sa bene la famiglia di Vigor Bovolenta, il pallavolista scomparso il 24 marzo 2011 mentre era in campo. Morte che seguì di poche settimane quella di Piermario Morosini, avvenuta in un campo di calcio. Potremmo ricordare anche la morte del piccolo Francesco Pio Molinari, avvenuta a Trinitapoli lo scorso 14 febbraio. Non sappiamo se il tredicenne si sarebbe potuto salvare, ma in quell’impianto sportivo il defibrillatore non c’era. Il 26 marzo si ricorderà con una manifestazione la tragica scomparsa di Bovolenta. Ma occorre fare presto per evitare che altri Bovolenta perdano la vita senza poter fare nulla. Lo sanno bene le associazioni impegnate su tutto il territorio nazionale perché questo obbligo entri in vigore. Come Regione Puglia ci siamo impegnati per dotare scuole e strutture sportive pubbliche di mille defibrillatori. E il nostro impegno è anche quello di formare gli operatori che dovranno utilizzarli. Questo dopo aver acquistato, già nell’ottobre 2013, duecento apparecchi.

Ora tocca al Governo fare presto. Il mio appello è ai parlamentari del Partito Democratico e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’arresto cardiaco non rispetta le proroghe”.