“Non è possibile che, dopo le prove di amicizia a inizio partita, gruppi minoritari di esagitati continuino a mettere a repentaglio l’immagine della tifoseria penalizzando, anche sul piano delle sanzioni che ne derivano, una squadra che sta conquistando sul campo risultati qualificanti per l’impegno sportivo con cui recuperare il ruolo che la tradizione assegna ai colori biancorossi”. Con questa nota ufficiale comune di Barletta e dirigenza del Barletta 1922 prendono le distanze dagli episodi di violenza che domenica scorsa hanno portato a cinque arresti dopo la partita di campionato giocata a Canosa tra il Barletta, come società ospitante, e l’Altamura.

 

Le parole di biasimo sono state diffuse a margine di un incontro che ha visto protagonisti il sindaco Pasquale Cascella, gli assessori Vincenza Dimaggio e Michele Lasala, il presidente del Barletta 1922 Michele Di Paola e Giuseppe Pollidori:  negli stessi minuti, anche il sodalizio barese aveva diramato una nota di condanna dei fatti. “Non è assolutamente questo lo spot che vogliamo far passare ai nostri sostenitori (…) ma che purtroppo si vedono minacciati da questi comportamenti “animaleschi”, che per fortuna non riguardano tutti i sostenitori barlettani fra le cui file militano amici e persone per bene degne della rispettabilità di una città come Barletta-si legge nel comunicato-Detto ciò lasciamo ora il compito agli organi di giustizia, che sicuramente potevano far più attenzione al defluire dei tifosi al termine dell’incontro ed evitare alcuni atti che ormai, purtroppo, sono accaduti e ci ritroviamo ora a commentare e condannare, ma al contempo con fiducia ci affidiamo alle indagini che si stanno svolgendo e hanno già portato a cinque arresti e proposte di DASPO”.